27/12/2016
L’UNHCR segnala che dal campo profughi di Hawija (Iraq), che accoglie più di 60.000 persone, quasi i due terzi dei rifugiati sono già scappati via a causa di numerose azioni militari atte a contrastare azioni eversive. Le famiglie fuggono ben sapendo di affrontare il fuoco dei cecchini e le migliaia di mine posate dai terroristi. Tra la gente che fugge, che fugge per non morire, c’è la famiglia di Rada, madre di cinque figli, tra cui Hawla, 11 e Aisha, 10 anni. Durante la fuga, Rada urla ai figli di proseguire l’uno dietro l’altro, in fila indiana e di posare i propri passi esattamente sul punto pressato da chi li precede. Tra l’altro Rada stessa in prima fila posa i suoi passi su orme visibili in superficie. I piccoli ascoltano le raccomandazioni della madre, il tempo trascorre tra ansia, paura e speranze, il campo di Hawija è sempre più lontano. Il tragitto da compiere è irto di difficoltà, massi di ogni dimensione, terreno scosceso, vegetazione da superare. Ad un tratto Hawla che di pochi metri precede Aisha nonostante con forza esegue il consiglio-ordine ricevuto alla partenza dalla madre, per ragioni d’equilibrio posa un piedino oltre i confini delle impronte di chi la precede. Hawla pressa una mina, quest’ultima esplode. La piccola Hawla abbandona al suolo ciò che resta del suo corpicino e, sciogliendosi in un ricordo, raggiunge i propri sogni. Aisha è colpita da schegge e fuoco ad una gamba, la bimba urla il nome della sorellina, vorrebbe rialzarsi, per aiutare, prestare soccorso ad Hawla, ma non è possibile, la sua gamba è stata lacerata dalla detonazione. Rada non osserva più impronte, raggiunge i suoi due angeli, abbraccia il corpo di Hawla, chiede soccorso per Aisha. Sul posto giungono aiuti, Aisha è trasportata in ospedale, al suo fianco qualcuno giura d’aver visto Hawla stringerle la manina.
Foto: thetimes.co.uk
Hawla and Aisha
UNHCR reports that from the refugee camp of Hawaija, (Iraq), which accepts more than 60.000 people, almost two thirds have already run away because of the several military actions aimed at combat subversive actions. Families run away knowing that they will have to face the snipers’ fire and thousands of mines placed by terrorists. Among this people running to not die, there is Rada’s family, mother of 5 children, among whom there are Hawla 11 and Aisha 10 years old. During the escape, Rada shouts to her kids to go on one after the other, in line and she recommends putting the feet in the exact spot of the others. She is the first of the line choosing clearly visible tracks. The kids listen to their mother, time goes on with anxiety, fear and hope, Hawija’s camp looks always more remote. The way is full of difficulties, stones of every dimension, rough terrain, vegetation to jump through. All of a sudden Hawla, who is ahead of Aisha, despite the fact that she had always listened to her mother, puts her feet where there were any imprint not to fall. Hawla pushes a mine that explodes. She leaves what is left of her little body and, melting in a memory, reaches her dreams. Aisha is hitted on her leg by splinters of fires, she screams her sister’s name, she would like to get up to save her but it is not possible anymore. Her leg is completely devastated by the denotation. Rada does not pay attention to the marks on the ground anymore, she gets near her two angels, she hugs Hawla, asks help for Aisha. Assist arrives in site, Aisha is transferred to the hospital, meanwhile someone swears that Hawala was keeping her hand. S.J.A.L.