di Matteo Spinelli
ROMA – Ancora ordigni inesplosi in Italia. Oggi una bambina di Perugia ha rinvenuto una bomba, all’apparenza perfettamente funzionante, del tipo ad ananas, nel fondale marino a pochi metri dalla riva della spiaggia libera di Sassonia 3 a Fano. La bambina, di nome Gaia, ha consegnato tempestivamente l’ordigno al bagnino ed è stato poi avvertito il Commissariato di Fano e gli uomini della capitaneria di Porto.
UN LIETO FINE – Fortunatamente il ritrovamento di questo ordigno non ha avuto conseguenze, ma spesso il finale può essere drammatico. L’esperienza insegna che la causa è quasi sempre la stessa: mancanza d’informazione, curiosità, sottovalutazione della immutata capacità di detonare di un ordigno della prima o della seconda guerra mondiale.
L’IMPEGNO DELL’ANVCG – Per questo l’Associazione Nazionale Vittime Civili di guerra, da anni denuncia il pericolo degli ordigni bellici inesplosi e tratta l’argomento pericolo-residuato bellico attraverso campagne di informazione sul tema effettuate con ogni mezzo (sul sito dell’Associazione www.anvcg.it è attiva una sezione “biografia di una bomba” dedicata al tema). Dal 2015, inoltre, è attivo un protocollo d’intesa con il MIUR, grazie al quale la campagna di informazione è entrata nelle scuole a tutela dei più giovani, i più esposti al pericolo a causa della loro naturale curiosità. Fonte: http://www.cronacadiretta.it/dettaglio_notizia.php?id=43796