Comando Forze Operative Nord di Padova–Comando Forze Operative Sud di Napoli–Comando Truppe Alpine
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La bomba da 500 libbre, cioè poco meno di 227 chili, è stata «despolettata» senza problemi sull’isola del Trimelone dagli artificieri dell’8° Reggimento Genio guastatori Paracadutisti Folgore di Legnago (Comando Forze Operative Nord di Padova). Ieri alle 10.30 l’ordigno era già stato inertizzato, ma si è dovuto attendere fino quasi alle 13 per poterlo trasferire sulla terraferma: il lago, con le sue onde piuttosto alte, ha fatto ritardare il termine delle operazioni. Quando il Garda si è quietato, si è potuta caricare la bomba sul ponte mobile galleggiante per poi trasferirla sui mezzi militari e partire per l’aeroporto di Boscomantico, dove questa mattina sarà fatta brillare in una buca coperta di terra, che gli esperti chiamano «fornello». Situazione dunque normalizzata dal primo pomeriggio di ieri nell’alto lago dove, da una decina di giorni, c’era stata un’«invasione militare» con tanto di camion mimetici con trasporti eccezionali e «occupazione» del tratto di costa antistante il Trimelone, a ridosso del Circolo velico Acquafresca. Dove c’era la base degli uomini dei due reggimenti dell’Esercito, cioè i Guastatori di Legnago e i Pontieri di Piacenza. I piacentini avevano messo in acqua il «PGM», ponte galleggiante mobile, usato per trasportare uomini e mezzi dal Trimelone e poi anche l’ordigno «despolettato». La bomba era stata individuata nel giugno scorso in località Salto, a sud di Castelletto di Brenzone, e poi era stata spostata dalla Marina Militare (SDAI) di La Spezia in un altro punto sott’acqua. Coordinate rimaste top secret per evitare «pellegrinaggi» subacquei ed eventuali azioni sconsiderate in attesa del «despolettamento». «Questa bomba è di marca statunitense e risale alla Seconda guerra mondiale», hanno spiegato gli artificieri del Genio guastatori di Legnano. «Sono state rimosse entrambe le spolette costituenti l’innesco dell’ordigno che è stato reso inerte. L’operazione si è conclusa con successo e, per quanto riguarda recupero subacqueo, trasporto sul Trimelone, disinnesco, si può dire che sia stata un’operazione complessa dal punto di vista tecnico viste le molte professionalità coinvolte». A dare manforte ai due reggimenti dell’Esercito c’erano le forze dell’ordine al completo, la Protezione civile provinciale, la Guardia di finanza, le motovedette della Guardia costiera, della polizia, dei carabinieri, dei vigili del fuoco, e persino vari mezzi di soccorso del Suem 118 di Verona, oltre alla polizia locale di Brenzone e Malcesine. Soddisfatta la dirigente della prefettura di Verona, Annagrazia Giannuzzi, delegata agli affari di protezione civile da parte del prefetto, Donato Cafagna: «Tutto è andato per il verso giusto, a parte le onde del lago che ci hanno tenuto un po’ in ballo». «Grazie al coordinamento con la Prefettura di Verona e a tutti coloro che, in queste settimane, si sono confrontati e oggi hanno collaborato per questa straordinaria e delicata operazione», hanno detto il sindaco di Brenzone, Davide Benedetti, e il vicesindaco di Malcesine, Livio Concini, «abbiamo potuto rimettere in sicurezza un tratto del nostro territorio frequentato da milioni di persone ogni anno. Certo, è costato qualche disagio ma crediamo di avere dato la migliore risposta che si potesse dare, in termini di assistenza alla popolazione».
Foto-Fonte: https://www.larena.it/territori/garda-baldo/disinnescata-la-bomba-del-lago-le-onde-rallentano-l-operazione-1.8953250?refresh_ce
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