Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

De-Activate a Trento

Categories: Editoriali

Il 13 gennaio 2020, ha avuto inizio nel Trentino Alto Adige il Progetto De-Activate con i primi Laboratori che si sono tenuti a Trento presso l’Istituto tecnico economico “A.Tambosi”

IL Progetto:

L’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, nell’ambito delle proprie attività di tutela e protezione dei civili e di educazione alla pace e alla cittadinanza attiva, è risultata aggiudicataria di un finanziamento del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nell’ambito del bando per le iniziative di rilevanza nazionale presentati dagli Enti del terzo settore ai sensi dell’art. 72 del Codice del Terzo Settore. Il progetto si innesta nel più ampio contesto delle attività previste nei protocolli d’intesa in essere con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e con lo Stato Maggiore dell’Esercito Italiano in materia di ordigni bellici inesplosi ed educazione alla pace, e ha la principale finalità di sviluppare, per la prima volta su tutto il territorio nazionale quanto sviluppato finora dall’Associazione sul tema degli ordini bellici inesplosi, secondo i principi espressi dai due protocolli sopracitati. Nello specifico, il progetto è diretto a sviluppare una programmazione su scala nazionale con le finalità  di rendere più sicuro il territorio, nonché informare e sensibilizzare la società civile sul fenomeno degli ordigni bellici inesplosi, così da attuare una vera e propria campagna di informazione, prevenzione, educazione e sensibilizzazione nei confronti di un tema poco conosciuto e sottovalutato.

Risultati da conseguire:

1) Rendere più sicuro il territorio: nel senso di favorire lo scambio di dati tra lo Stato Maggiore dell’Esercito Italiano e il Dipartimento ordigni bellici inesplosi sui ritrovamenti di residuati bellici inesplosi risalenti alle due guerre mondiali, così come definito nel protocollo d’intesa, implementando quindi su scala nazionale l’attività legata al blog biografia di una bomba.

2) Sensibilizzare la società civile: nel senso di attuare una vera e propria campagna di informazione, prevenzione ed educazione con eventi e seminari dedicati al tema, con un particolare attenzione al mondo della scuola, attraverso lo sviluppo di una serie di laboratori didattici, in linea con i principi espressi dal protocollo d’intesa con il Ministero dell’Istruzione. L’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra ha messo in campo tutte le proprie risorse, al progetto partecipano volontari formati che possono essere Soci Effettivi o Promotori di Pace e si avvale inoltre dell’aiuto fornito dall’ Associazione Nazionale Alpini Protezione Civile, la quale grazie ad accordo firmato tra i due Presidenti Nazionali, in considerazione della loro conoscenza del fenomeno accompagnano i volontari nei laboratori, diventato a loro volta promotori di pace Anvcg. Grosso successo ha riscontrato il primo laboratorio a cui hanno partecipato per L’associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra Il Presidente Provinciale di Trento Giuseppe Ticò, il Consigliere Provinciale Gino Merz, la responsabile regionale del progetto Adriana Giacomoni, Il socio Promotore di Pace Alberto Parisio, il socio Promotore di Pace Giuseppe Cosmi, la volontaria Paola Toselli. Per l’Associazione Nazionale Alpini Protezione Civile hanno partecipato il Socio Gregorio Pezzato e il socio Lorenzo Pegoretti, i quali con grande professionalità e competenza hanno educato sui comportamenti da adottare in caso di ritrovamento, sulla tipologia di ordigni e i pericoli connessi alla loro individuazione, con particolare riferimento ai rinvenimenti che statisticamente vengono effettuati nel Trentino. La validità del progetto è stata riscontrata dall’attenta partecipazione e dalla restituzione (feedback) richiesto agli alunni e ai professori presenti, nonché dalla richiesta da parte della dirigenza dell’Istituto ospitante della possibilità di effettuare ulteriori laboratori.

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