di Nicola Negrin
Una bomba del peso di 4 mila libbre pari a 1800 chilogrammi di
esplosivo, dotata di tre spolette di cui due armate, è stata rinvenuta
durante i lavori di bonifica bellica dell’ex aeroporto Dal Molin,
destinato a diventare il grande parco della pace di Vicenza. Si tratta
probabilmente della grande bomba inglese sganciata durante i
bombardamenti della seconda guerra mondiale e mai esplosa che ancora
mancava all’appello dopo quella rinvenuta al cimitero maggiore nel 2001.
Per ragioni di sicurezza legate alla presenza nell’ex aeroporto di
molte altre bombe di dimensioni minori, la maxi bomba sarà disinnescata
soltanto quando tutti gli altri ordigni saranno stati individuati e
fatti brillare. In occasione del disinnesco sarà necessario evacuare gli
abitanti per un raggio che al momento è stato ipotizzato dagli esperti
militari di 3 chilometri.
“Ciò significa – ha spiegato il sindaco
Achille Variati alla presenza degli altri sindaci coinvolti e del capo
di gabinetto della Prefettura di Vicenza Domenico Lione, avuta conferma
dell’entità del rinvenimento nel corso della riunione di coordinamento
che si è tenuta ieri in prefettura – che ora non c’è nessun pericolo per
i cittadini, anche perché ho immediatamente chiesto e ottenuto dalla
Prefettura la vigilanza 24 su 24 della zona, ma che quando sarà il
momento dovremo sfollare 46 mila persone, di cui 38 mila residenti a
Vicenza e 8 mila nei Comuni di Caldogno, Costabissara, Monticello Conte
Otto e Dueville. Solo a Vicenza ci dovremo occupare di evacuare circa
6400 edifici tra i quali l’ospedale civile che conta 1050 posti letto e
altre strutture di accoglienza per 1000 posti letto. Per questo motivo,
insieme alla vigilanza h 24 ho chiesto tramite la prefettura che venga
immediatamente attivata la procedura per ottenere la dichiarazione dello
stato di emergenza da parte del consiglio dei ministri. Ho chiesto
infine che venga assegnato un adeguato finanziamento straordinario, come
già avvenne per il disinnesco del 2001, per consentire la copertura
dei costi fino al superamento dell’emergenza”.
Il maxi ordigno è
stato trovato a tre metri e mezzo di profondità all’interno di un’area
che rappresenta il 50 % dell’intero futuro parco dove sono già stati
rinvenuti 122 ordigni di varie dimensioni, molti dei quali di
fabbricazione italiana, posizionati a formare un campo minato pronto a
saltare in caso di attacco dell’aeroporto. Tra questi ci sono anche
bombe a frammentazione che non possono essere trasportate perché molto
pericolose. Per questo motivo, prima di procedere al disinnesco della
maxi bomba, è necessario neutralizzarle, così come bisogna completare la
bonifica superficiale e profonda, cioè fino a 5 metri, del resto del
parco, per scongiurare qualsiasi rischio di esplosione a catena.
Oltre
agli edifici, tra cui alcuni molti di interesse storico artistico, nel
raggio fissato dagli artificieri dovranno essere sgomberate tutte le
strade, pari a circa 180 chilometri, interrotte le tre linee ferroviarie
Milano – Venezia, Vicenza – Treviso e Vicenza Schio, sospesa la
distribuzione di corrente elettrica e gas.
Se a Vicenza la
popolazione coinvolta sarà pari a circa 38 mila persone, a Caldogno
dovranno sfollare circa 6000 abitanti della zona da Lobbia e Cresole, a
Costabissara circa 1500 delle zone Fornaci, Crispi, artigianale e
industriale di Motta, a Monticello Conte Otto, in un’area dove peraltro
ha sede una stazione di filtraggio dell’acquedotto di Padova, 500
persone; poche decine, infine, le abitazioni coinvolte nel Comune di
Dueville. In occasione dell’evacuazione dell’aprile del 2001 erano
state sfollate 77 mila persone. In quell’occasione il Comune di Vicenza
aveva anticipato 1 miliardo e 400 milioni di lire.
Fonte:
http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/dalla_home/586131_dal_molin_bomba_da_1800_chili_46_mila_persone_da_evacuare_variati_chiede_stato_di_emergenza/
06Nov
Dal Molin, bomba da 1800 chili 46 mila persone da evacuare Variati chiede stato di emergenza
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