Mentre le piccole o grandi guerre, quelle mediaticamente note o giornalisticamente meno seguite continuano a spargere orrori inimmaginabili, causando di fatto, la fuga delle popolazioni perseguite da bombe o terrorismo i leader politici europei avvolti da grande confusione alzano nuove muraglia, fili spinati, destinati a bloccare un flusso migratorio di massa in grado di procurare altro caos nei territori di confine dove i migranti in attesa d’improbabili sviluppi positivi restano bloccati, In Italia, grave è la situazione a Ventimiglia, Como e tante altre città italiane, Lampedusa docet. Gente, brutta, sporca e cattiva d’ogni età e sesso che preferisce una incerta morte per annegamento ad una vita tra le bombe o da reazioni terroristiche. Tuttavia è doveroso essere certi e selettivi nel momento in cui si accoglie un profugo, in quanto non tutti sarebbero in possesso dei requisiti per ottenere lo status di rifugiato politico. L’Italia giudica ed è giusto, l’Europa giudica ed è altrettanto giusto. Tuttavia non tutto il Vecchio Continente è dalla parte della ragione, infatti la Svizzera che non ha partecipato mai a nessuna guerra, sarebbe, attraverso le sue banche una potente fonte finanziaria per i produttori di mine (vietate, messe al bando dal 1997) e sub-munizioni. A denunciare la notizia gli stessi giornali svizzeri: swissinfo.ch. A dire del portale d’informazione, sarebbero 150 gli istituti finanziari e tra questi il potente Credit Suisse che avrebbero finanziato 28 miliardi di dollari ad aziende che produrrebbero ordigni vietati dal trattato di Ottawa. E finanziare i produttori d’armi mentre la gente muore tra le onde del Mediterraneo non è esattamente un comportamento moralmente esemplare visto che la Svizzera il 3 dicembre del 1997 ad Ottawa ha firmato il trattato, controfirmandolo il 24 marzo dell’anno successivo, non solo, è anche Paese che ha sottoscritto il 1º giugno 2008 la Dichiarazione di Wellington, per la messa al bando delle munizioni a grappolo. Ma le banche in che modo raccolgono fondi da destinare ai produttori d’armi? Sempre a dire della fonte, per mezzo dei fondi pensioni, dei risparmi dei loro stessi clienti che attraverso invisibili intercapedini finanziarie raggiungono gli uffici economici della Orbital ATK, che non produce cioccolatini, caramelle o confetti. Ma solo parte del sistema bancario svizzero sarebbe artefice di questo cinico comportamento? Altre fonti (radionz.co.nz), chiamano in causa determinate banche in Nuova Zelanda: KiwiSaver, Grovesnor, ASB Bank, BNZ, ANZ. In Australia: AMP Bank, Westpac. Sarà vero tutto questo, sarà falso, sia come sia, in questo momento storico, comportamenti simili non rappresentano il desiderio di pace che il mondo implora. Ma soprattutto dovremmo rivedere, riconsiderare e riconoscere in questa giostra di sporchi interessi quale sarebbe la gente, brutta, sporca e cattiva.
G.L.
Foto: hrw.org