Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

CONDOFURI

Categories: Bonifica perché

Il 15 Agosto del 1943, parte da Reggio Calabria, Un treno merci diretto a Catanzaro. Il convoglio composto da una trentina di vagoni, alcuni dei quali carichi di materiale bellico. Verso le undici si ferma alla Stazione di Condofuri Marina, per un rifornimento d’acqua. Qualcuno si accorge dei P-40, che minacciosi si stanno avventando sul treno. È’ tardi. I caccia-bombardieri iniziano a mitragliare. Molti passeggeri del treno, sia militari sia civili, si accasciano bagnandosi, del loro stesso sangue. I P-40, riprendono quota, volteggiano due volte sul cielo della stazione, dove ora regna il caos, angoscia e terrore. Con un’audace manovra, i sette aerei, simultaneamente accennano ad una picchiata, sganciano bombe da 250 e 500 lb e riprendono quota. Molte bombe colpiscono i vagoni destinati al materiale bellico ed esplodono. Un’ enorme sfera di fuoco, colma di schegge roventi, avvolge i presenti, carbonizzandoli all’instante. I più lontani sono colpiti da un vento ad altissima temperatura che ustiona e successivamente uccide. Le vittime accertate sono più di 200. Ma per i sopravvissuti è solo la soglia dell’inferno.

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