Sembrerebbe una vicenda alla Stanlio e Ollio o se preferite alla Gianni e Pinotto, anzi visto che la storia accade nel Bel Paese potremmo rievocare e giustamente ogni forma d’italico umorismo nazional-popolare. L’assurda novella è presentata il 13-04-2015 a Sandrigo Provincia di Vicenza. Il primo atto si apre con il solito geniaccio che per ragioni “oscure” al pubblico decide d’abbandonare una bomba da mortaio in un pozzetto dell’acquedotto scoperto e situato all’interno di una pista ciclabile. La scena è ben diretta gli spettatori la percepiscono con sensazioni diametralmente opposte, c’è chi ride per la non credibile presenza di un pozzetto aperto e non segnalato all’interno di una pista ciclabile, altri si commuovono per l’audacia del personaggio senza più bomba. Il palcoscenico si riempie di altri attori, sembrano spaventati dall’ordigno e chiamano i Carabinieri. Questi ultimi in un lampo superano le quinte, recintano il tombino con bomba, come si dice, mettono in sicurezza l’area infine e sempre per motivi legati all’incolumità delle persone allontano le comparse sul palco. Dalla platea partono potenti applausi il pubblico è soddisfatto, gli attori ringraziano, la sala s’illumina. I presenti divisi per gruppi discutono animosamente <<le bombe non si spostano e non si buttano né tra tombini né altrove>> urla un signore. << non è vero, non è vero, ma quali bombe ormai a distanza di tanti anni sono solo dei fastidiosi pezzi di ferro arrugginiti>> gli fa eco altro spettatore. In sala le luci si affievoliscono, le tende si spalancano, è l’inizio del secondo atto.
Sul palco è visibile la pista ciclabile, la presenza del tombino è individuabile dal nastro segnaletico messo a bella posta dai Carabinieri. Il pubblico applaude. All’improvviso entrano due attori il primo bruno, altezza media, piuttosto magro spiega << ecco signor Sindaco, la vede la bomba>>
<<certo che la vedo è pure recintata, i Carabinieri hanno chiuso la ciclabile per questo pezzo di ferro>> risponde il secondo attore, capelli corti grigi, barbetta occhio furbo.
<< solo per ragioni di sicurezza signor Sindaco, solo per ragioni di sicurezza, questi ordigni possono ancora esplodere>>. In sala il pubblico è nel panico.
<< ma che dici, ma che dici, ma quale bomba, ma quale sicurezza, ora ti faccio vedere io come si fa>> il Sindaco attore si china con forza afferra la bomba da mortaio.
<< Sindaco non lo faccia, oltre a creare, produrre pericolo commette un reato, i Carabinieri hanno recintato l’area. Il suo è un reato penale e civile>> supplica l’amico dell’attore Sindaco, ma la risposta di quest’ultimo è immediata <<ma quale reato io sono il Primo cittadino, comando io, dammi quella pala che sotterriamo questo residuato in quel campo agricolo>> Il pubblico ride, applaude dal fondo del teatro parte una ola che si trasforma in una standing ovation tutta per lui. Il secondo atto è terminato, la commedia non del tutto.
La gente è appagata dalla storia dei due protagonisti principali. Il tizio che butta la bomba nel tombino e dall’attore sindaco che dopo l’intervento dei Carabinieri la sposta. La gente si disperde, chi torna alle proprie case, chi si rifugia nei bar, chi si ferma a chiacchierare in piazza. Da un vicolo la voce di un bambino
<<papà, papà, ma l’altro giorno è venuto a scuola un signore che ha spiegato a tutti che gli ordigni sono pericolosi, che la gente ancora oggi si fa male con queste bombe>>
<< ahahahah piccolo mio quella è gente che non sa che fare e perde tempo a raccontare frottole a voi studenti, il messaggio che attraverso questa commedia il sindaco rivolge ai propri cittadini trasmette il vero, unico significato, le bombe delle guerre passate si possono spostare come e quando si vuole>>
<< hai ragione papà, infatti il signore che è venuto a scuola con tanto di manifestini raffiguranti tanti tipi di ordigni sembrava pure un po’ mona>>
Giovanni Lafirenze