Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

C’è una bomba, due paesi da evacuare in Appennino

Categories: Bonifica perché

di Daniele Montanari

Due paesi evacuati per evitare rischi. Accadrà il 21 novembre a Montecreto e Roncoscaglia di Sestola, per il recupero della bomba della seconda guerra mondiale ritrovata il 16 ottobre. A trovarla due cercatori di funghi nei boschi subito sopra il “pino solitario”, lungo il percorso escursionistico che conduce a Passo del Lupo. La data è stata stabilita giovedì nel summit che ha riunito in Prefettura una trentina di persone tra sindaco, artificieri dell’Esercito, carabinieri, polizia municipale e provinciale, corpo forestale, vigili del fuoco, protezione civile, 118, servizi sociali, tecnici Hera e persino di Enac, l’ente per l’aviazione. Tutti assieme, per organizzare un’operazione delicata e complessa. Sia per rimozione, trasporto ed esplosione dell’ordigno che per il trasferimento della popolazione in un luogo sicuro, individuato nel palazzetto dello sport di Sestola, capoluogo che non sarà toccato dall’evacuazione. Evacuazione che riguarderà invece i 340 residenti a Montecreto e i 132 di Roncoscaglia. Quasi 500 persone, sulla carta. E questo perché entrambi i paesi ricadono all’interno del raggio di 1.800 metri dal luogo del ritrovamento che costituisce fascia di sicurezza. Messa al sicuro la gente, l’operazione recupero scatterà alle 10, e vedrà Genio Guastatori e seguito arrivare nel bosco, disseppellire la bomba coi suoi 150 chili di tritolo, caricarla su un mezzo dell’esercito (niente elicottero) e da lì condurla giù in paese e quindi in strada. Si formerà quindi un corteo aperto da carabinieri e pattuglie di polizia che in largo anticipo sugli altri dovranno liberare completamente il percorso dal transito di altri mezzi, e che percorso. Sarà infatti di almeno 50 km, dovendo passare per Sestola, Fanano e quindi scendere sulla trafficatissima fondovalle Panaro per arrivare fin nel territorio di Zocca, dove la bomba verrà fatta brillare nella cava vicino all’ex discarica di Roncobotto. Stessa sede scelta in estate per far esplodere un altro ordigno bellico trovato a Zocca. Non sarà un’operazione semplice insomma (conclusione prevista verso le 13), ma la legge stabilisce che ove vi sia possibilità di trasporto la bomba ritrovata non possa essere fatta esplodere in loco (cosa del resto impossibile anche per il prezioso scenario naturale della zona) ma solo in uno spazio protetto. Il 17 novembre alle 20.30 sarà convocata in municipio a Montecreto un’assemblea per comunicare i dettagli: «Non siamo preoccupati per la sicurezza – sottolinea il sindaco Leandro Bonucchi – le forze intervenute finora hanno dimostrato massima professionalità. I timori riguardano piuttosto gli anziani e il disagio che verrà loro arrecato con lo spostamento, anche se ovviamente i casi sensibili non saranno trasferiti al palazzetto ma in struttura protetta. D’altronde la bomba c’è, e va portata via».

Foto-Fonte: http://gazzettadimodena.gelocal.it/modena/cronaca/2016/11/12/news/c-e-una-bomba-due-paesi-da-evacuare-in-appennino-1.14397743

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