Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Botto causato da una granata

Categories: Bonifica perché

Nessun petardo e, soprattutto, nessuna “ragazzata” finita male. Il tremendo botto che si udì lo scorso 10 dicembre un po’ in tutta Gorizia e in buona parte dell’Isontino fu provocato da una granata risalente Grande guerra. Per la precisione, una calibro 149 prolungata, che in origine poteva essere caricata con oltre 8 chilogrammi di tritolo o aggressivi chimici. Un fatto già di per sé curioso, in tutta la sua gravità, reso ancor più singolare dalla dinamica e dalle cause che di fatto innescarono l’ordigno, sulle quali questa mattina, come vi abbiamo anticipato già nel «Foglio» di ieri, ha fatto luce il capo della squadra mobile della Questura di Gorizia, Claudio Culot. Così, quella che inizialmente sembrava assumere i connotati di una bravata sfuggita di mano o dell’esplosione di un petardo particolarmente potente in vista di Capodanno, si è rivelata essere una vicenda ben più complessa. Passata al setaccio la zona dell’esplosione, individuata in un primissimo momento nel parcheggio della ditta Coveme di via Gregorcic, gli agenti di polizia avevano recuperato alcuni frammenti metallici di origine ignota, ipotizzando fin da subito che si potesse trattare di residui di un bidone sventrato dall’esplosione.

LA SVOLTA Quella stessa sera, in Questura si presentò un uomo, residente a Sant’Andrea, denunciando un fatto strano. Mentre stava parcheggiando la propria auto in via Natisone, sentì piovere sul tettuccio un piccolo ma pesante pezzo di metallo. Ci troviamo a circa 500 metri dal luogo dell’esplosione. Negli inquirenti scatta un campanello d’allarme: l’esplosione forse non è stata quella di un semplice petardo. Ritornati sul posto il giorno successivo, gli agenti si accorsero dei danni, lacerazioni e recisioni, subiti da alcuni alberi sempre nella stessa zona di Sant’Andrea. In più, un altro residuo metallico, stavolta una barra di circa 2,2 chilogrammi, venne trovata conficcata sopra il tetto della “Coveme”. A questo punto, per ampliare le indagini, venne sequestrata un’area privata nei pressi della ditta, da dove si sospettava potesse essersi alzata la colonna di fumo. Indagini che svelarono, oltre al cratere causato dall’ordigno, un vero e proprio arsenale composto da una settantina di granate disinnescate risalenti al periodo del primo conflitto mondiale. E fu proprio il tentativo di disinnescare la “149” a provocare la fragorosa esplosione.

GRANATA SEGATA CON UNA FLEX Il rischio nasce infatti dal metodo utilizzato dagli amatori dei residuati bellici, che consiste nel separare, segando con una flex, l’ogiva della granata dal bicchiere di carica. Bicchiere che poi viene fatto bruciare per esaurire la carica esplosiva ed essere trasformato in un soprammobile. Ma stavolta qualcosa è andato storto. Durante le operazioni, infatti, la temperatura dell’ordigno avrebbe superato i 300 gradi provocando il botto. In quell’istante gli autori si trovavano accanto al luogo dell’esplosione, ma non nella traiettoria delle schegge, ognuna delle quali poteva risultare micidiale. Sono rimasti miracolosamente illesi. Denunciati, ora rischiano otto anni di reclusione per detenzione di ordigno bellico. La Polizia non ha fornito indicazioni più precise sulla loro identità, è presumibile si tratti di due o più persone originarie di Gorizia. «Bisogna sottolineare come nell’atteggiamento di certi soggetti sia fortissima la componente dell’adrenalina -ha spiegato il capo della mobile, Culot- possiamo associare questo comportamento a una malattia, legata alle sensazioni di rischio che i soggetti provano durante l’apertura dell’ordigno. In molti sono consapevoli di correre questo pericolo ma lo fanno ugualmente».

Fonte: http://www.fogliogoriziano.com/cronaca/botto-causato-da-una-granata/#.VzyE56G3uC1.facebook

 

Foto: fogliogoriziano.com

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