Esercito Italiano–Marina Militare
Comando Forze Operative Nord di Padova–Comando Forze Operative Sud di Napoli–Comando Truppe Alpine
Rovigo–Vicenza–Venezia–Padova–Treviso–Verona
Si è svolto giovedì scorso l’intervento di bonifica di due ordigni bellici rinvenuti a Setteville (Belluno). Vista la particolarità del luogo di rinvenimento è stato necessario, a premessa, condurre una ricognizione per definire le modalità di intervento. Il personale CMD (Conventional Munition Disposal) e quattro guastatori qualificati anfibi del 3° Reggimento Genio Guastatori di Udine (Comando Forze Operative Nord di Padova) hanno raggiunto il luogo di ritrovamento all’interno del fiume Piave, impiegando un battello pneumatico, con il quale trasportare in sicurezza gli ordigni fino alla sponda amica del fiume, per poi essere distrutti in idoneo sito di brillamento, all’interno del greto del Piave a Vidor. Gli ordigni, due granate pesanti di artiglieria da 210mm mod. 911 caricate ad alto esplosivo, di fabbricazione italiana, vennero usati quali munizioni del mortaio pesante d’assedio 210/8 D.S. che equipaggiava l’artiglieria del Regio Esercito nel primo Conflitto mondiale. Questo ritrovamento, afferma una nota dell’Esercito, testimonia la ferocia dei combattimenti avvenuti lungo il fiume e le difficili condizioni vissute dai soldati al fronte. Il Piave, infatti, noto per essere stato teatro di importanti scontri durante la Grande Guerra, è stato il luogo di numerose battaglie tra le truppe italiane e quelle austro-ungariche. Tra le più significative, la Battaglia del Piave del 1918, che vide le forze italiane respingere l’offensiva nemica e consolidare la propria posizione. Le operazioni sono state coordinate dalla Prefettura di Belluno retta dal prefetto Antonello Roccoberton. Al termine delle attività di brillamento, che non hanno arrecato alcun danno a beni, persone e animali, l’area di intervento è stata bonificata e sono state ripristinate le condizioni iniziali.
(Autore: Redazione Qdpnews.it)
(Foto: Esercito Italiano)
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FotoFonte: https://www.qdpnews.it/comuni/vidor/bonificate-sul-piave-due-granate-pesanti-della-grande-guerra-testimoniano-la-ferocia-dei-combattimenti/
EDUCAZIONE AL RISCHIO
Si raccomanda sempre di segnalare l’avvistamento di qualsiasi ordigno o presunto tale alle Forze dell’Ordine, evitando di toccare o muovere il manufatto dal punto dove è stato scoperto, al fine di consentire l’attivazione della corretta procedura di interdizione, rimozione e bonifica della zona nel pieno rispetto delle norme di sicurezza. E’ bene ricordare a chiunque dovesse imbattersi in oggetti che per forme e dimensione possano richiamare un ordigno esplosivo o parti di esso, che questi manufatti possono essere molto pericolosi e pertanto non devono essere toccati o manomessi in alcun modo, ma ne va denunciato immediatamente il ritrovamento, così da consentire l’intervento dei militari dell’Esercito al fine di ripristinare le condizioni di sicurezza del nostro territorio.
È importante ricordare che, in casi analoghi, è fondamentale evitare di avvicinarsi a congegni esplosivi per la loro potenziale pericolosità e informare immediatamente le Forze di Polizia
Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto,
Friuli-Venezia Giulia, EmiliaRomagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo,
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Egregi Editori, il portale biografia di una bomba è orientato ad evidenziare i pericoli causati da residuati bellici, ma l’aspetto più importate consiste nel non avere fini di lucro ma solo quello di diffondere la consapevolezza del rischio dei residuati bellici. Chiediamo scusa se preleviamo le foto dei vostri articoli, ma ci servono per contestualizzare le modalità del rinvenimento. Citeremo sempre fonte e autore della foto. Sicuri di una vostra comprensione vi ringraziamo in anticipo