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“Bomba day” a Valli del Pasubio, ma l’operazione si compie a metà. L’altro giorno gli artificieri sono entrati in azione per recuperare due ordigni inesplosi risalenti alla Prima Guerra Mondiale. Il primo è stato portato via e fatto brillare, il secondo, invece, non è più stato trovato, probabilmente coperto dai detriti mossi dalla neve e dalla pioggia. Le operazioni sono iniziate di primo mattino con l’arrivo in paese degli artificieri dell’Ottavo (8°) Reggimento Guastatori di Legnago (Comando Forze Operative Nord di Padova). I militari sono stati supportati, nelle attività, dai Carabinieri della stazione di Valli, dagli operatori della Croce Rossa Militare e dal Comune. L’intervento è scattato dopo le relative segnalazioni alla prefettura. Innanzitutto, il personale impegnato nelle operazioni si è diretto verso quartiere Collo, dove era stato rinvenuto il primo residuato bellico, un proiettile da 75 millimetri da cannone o mortaio. Dopo aver raggiunto il sito del ritrovamento, i guastatori dell’Esercito hanno dato il via alle operazioni previste per il recupero della granata. Con tutte le misure di sicurezza previste, l’ordigno è stato quindi preso in consegna dai militari. Il proiettile è stato infine portato in una cava di Orgiano, dove è stato fatto brillare. Il secondo ordigno, un proiettile da 210 millimetri, era stato avvistato nell’autunno scorso sul monte Pasubio, nella zona del Boal rosso. Le condizioni meteorologiche hanno permesso solo ora di tentare il recupero dell’ordigno, che si trovava in una zona impervia e difficilmente raggiungibile. Dal paese sono così partiti due artificieri, i carabinieri e il sindaco Carlo Bettanin. Una volta arrivati sul luogo della segnalazione, però, del residuato bellico non c’era più traccia. «Lo abbiamo cercato tutto il giorno – spiega il sindaco Bettanin -. Chissà dove può essersi interrato. Probabilmente, in conseguenza delle nevicate e delle piogge è stato coperto dai detriti. In ogni caso, si trova in una zona inaccessibile, per la quale non passa nessuno». Per il momento, dunque, l’operazione è stata rimandata. Non sono rari, nella zona di Valli, i ritrovamenti di proiettili di cannone o di mortaio risalenti alla Grande Guerra. Il monte Pasubio è stato notoriamente teatro di aspri combattimenti durante il conflitto, scontri di cui il territorio porta ancora i segni. E in questo stesso territorio giacciono ancora le testimonianze della guerra, nella forma di ordigni e residuati rimasti inesplosi. Il tempo e gli agenti atmosferici li hanno sepolti sotto una coltre di terra e sassi, oppure la loro posizione è localizzata in zone talmente impervie da rimanere segreta fino a quando qualche temerario non arriva a scoprirla. Così, sono altrettanto frequenti le operazioni militari, coordinate solitamente dalla prefettura, per il recupero e il disinnesco, o il brillamento, delle granate, alcune delle quali potrebbero ancora esplodere.
Foto-Fonte: https://www.ilgiornaledivicenza.it/territori/schio/bomba-day-a-meta-un-ordigno-non-si-trova-1.8852592?refresh_ce
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