di Paola Pilotto
PIAZZOLA SUL BRENTA. I lavori per il ponte ciclopedonale sull’Ostiglia portano alla luce un ordigno bellico della seconda guerra mondiale. Una bomba d’aereo americana da 1000 libbre infossata sulla sponda sinistra del fiume Brenta durante i bombardamenti del ’44. La bomba, lunga un metro e mezzo e con un peso di circa 5 quintali, è rimasta inesplosa a una profondità di 4 metri. L’hanno trovata Aurelian Raduta e Tiberio Bettella, due operai della ditta Multisevice srl di Padova, specializzata nella bonifica da ordigni bellici e incaricata dall’Unione dei Comuni del Brenta nell’ambito degli interventi per la realizzazione del ponte. La ditta, nei giorni scorsi, aveva già controllato l’area a destra del fiume, rilevando solamente schegge di bombe esplose. Ieri mattina invece, passando al setaccio la sponda sinistra in via Brenta a Pieve di Curtarolo, ha scoperto l’ordigno, che risulterebbe il doppio di quello rinvenuto a Camposampiero nell’ottobre scorso demolendo il cavalcavia della stazione. «Un bel reperto», hanno detto i due operai, «il più grande che abbiamo mai rinvenuto». La Multiservice, che aveva eseguito la bonifica anche di Camposampiero, aveva dapprima effettuato una ripulitura superficiale del terreno, proprio in virtù degli eventi bellici accaduti ai danni della ferrovia militare Ostiglia durante la seconda guerra mondiale. «Durante l’analisi superficiale», conferma il direttore tecnico Roberto Morelli, «abbiamo riscontrato difficoltà nelle rilevazioni per via del materiale di riporto di costruzione che conteneva un po’ di tutto. Abbiamo quindi fatto asportare un paio di metri di superficie in modo da poter sondare il terreno “pulito”. Qui abbiamo potuto rilevare la presenza dell’ordigno infossato a una profondità di 4 metri con tutte le spolette ancora integre». È scattato subito l’allarme. E’ stato avvisato il progettista dell’Unione, l’architetto Renato Cavallin che aveva prescritto la bonifica, e fatta la segnalazione ai carabinieri, al prefetto e al nucleo artificieri di Trento. L’area è stata messa in sicurezza e consegnata alle forze dell’ordine per le operazioni di disinnesco. Sul posto è andato in sopralluogo anche il sindaco di Piazzola, Enrico Zin, in rappresentanza dell’Unione dei Comuni di Piazzola, Campo San Martino e Campodoro. «Era da immaginarsi che tra tutte le bombe lanciate durante la guerra», ha detto Zin, «se ne trovasse qualcuna ancora di integra e quindi potenzialmente pericolosa. Per questo, prima di avviare qualsiasi lavoro, abbiamo previsto la bonifica di tutta l’area. Sulla sponda nostra non è stato trovato nulla, soltanto schegge di residui esplosi. Dall’altra parte invece, la bomba aerea. Ho chiamato anche il sindaco di Curtarolo, Fernando Zaramella, visto che era sepolta in un lembo di terra appena dopo il confine con Campo San Martino. Non c’è alcun allarme per il territorio. Adesso l’area è recintata e presa in custodia dai carabinieri. Attendiamo le valutazioni da parte della prefettura su quando e dove verrà fatta brillare la bomba. Ci auguriamo che non vengano rallentati troppo i tempi per l’avvio dei lavori del ponte». Fonte: http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2016/06/14/news/bomba-da-5-quintali-spunta-dall-ostiglia-1.13661647
Foto: mattinopadova.gelocal.it