di Vincenzio Iorioe Simona Bombonato
BOLLENGO. È rimasta nascosta tra le zolle della terra dei campi per quasi settant’anni. Intatta e inesplosa fino a quando non sono stati gli artificieri dei carabinieri, venerdì pomeriggio, a farla brillare su segnalazione di un agricoltore che a tutto pensava fuorchè di finirci contro rischiando di rimanere bruciato.
Le campagne di Bollengo hanno portato alla luce una bomba incendiaria al fosforo bianco della Seconda guerra mondiale. Il ritrovamento è stato possibile grazie all’allarme lanciato da Stefano Cossavella, mentre lavorava sul terreno che costeggia la statale 228 per il lago di Viverone. L’uomo ha urtato con un macchinario il residuato bellico che ha cominciato a sprigionare del gas e poi ha preso immediatamente fuoco. Cossavella, però, non si sarebbe accorto subito della pericolosità di quello che stava avvenendo (l’uomo ha corso il rischio di riportare ustioni gravissime), tanto che ha chiamato i carabinieri solo il giorno dopo. Venerdì l’area è stata messa in sicurezza e l’ordigno fatto esplodere.
Cossavella, che gestisce un’azienda agricola con il fratello Roberto, ha raccontato ancora incredulo i momenti in cui si è reso conto che stava succedendo qualcosa di anomalo. «Mercoledì mattina stavo tagliando il fieno – ha spiegato l’uomo – mancava solo un ultimo campo, in fondo. Ho tagliato il fieno anche lì e poi sono tornato nel pomeriggio per smuoverlo, noi diciamo “per aprirlo”». È stato durante quella operazione che Stefano Cossavella è finito senza accorgersi contro l’ordigno riaffiorato dal terreno. «Mentre giravo il fieno proprio in quel punto mi sono accorto che in alcuni punti bruciava in modo strano, io ho visto delle fiamme verdi e questo mi ha sorpreso e spaventato allo stesso tempo». Una spiegazione, ha continuato Cossavella dopo aver realizzato di aver rischiato grosso e di esserne per fortuna uscito sano e salvo, «me la sono data: credo di aver urtato la bomba con i denti del girello proprio mentre rimuovevo il fieno. E dire che a me lì per lì era sembrata una bomboletta o qualcosa di molto simile a una lattina». Da lì la chiamata ai carabinieri e l’intervento degli artificieri il pomeriggio stesso di venerdì.
«Sembra incredibile dopo tanti anni – ha commentato il sindaco Luigi Ricca – Anni fa un altro agricoltore, arando, trovò qualcosa di molto simile nella zona che porta a Palazzo. Non credo sia il caso di fare allarmismo, però in questi giorni al bar si sentono gli anziani raccontare che quando i tedeschi cominciarono la ritirata disseminarono questa zona di ordigni».
Fonte:
http://lasentinella.gelocal.it/cronaca/2013/06/17/news/bollengo-bomba-al-fosforo-riaffiora-da-un-campo-1.7278109
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