Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Bari: ex gasometro, trovato ordigno bellico

Categories: Bonifica perché

BARI. Il sindaco di Bari informa la cittadinanza che durante i lavori di bonifica e riqualificazione dell’area ex Gasometro, in corso Mazzini, è stato rinvenuto un ordigno bellico di marca tedesca, risalente alla seconda guerra mondiale e, in particolare, al bombardamento del porto di Bari avvenuto il 2 dicembre 1943. A seguito del tempestivo intervento degli esperti dell’11° Reggimento Genio Guastatori di Foggia, il dispositivo è stato messo in sicurezza. Pertanto la popolazione non corre alcun genere di pericolo. L’ordigno sarà rimosso nei prossimi giorni e trasportato in un sito idoneo alla procedura di brillamento. Inoltre dopo la rimozione, gli esperti dell’Esercito procederanno in via del tutto prudenziale ad una ricognizione complessiva dell’area al fine di verificare l’eventuale presenza di altri ordigni. Per facilitare il presidio del sito e agevolare il celere svolgimento delle operazioni di rimozione dell’ordigno in questione, l’intera cittadinanza è invitata ad astenersi dall’avvicinarsi alla zona interessata dagli interventi per ragioni di curiosità. Nel ribadire che non sussiste alcun pericolo per la pubblica incolumità, si fa affidamento sul buon senso e sulla collaborazione dei cittadini baresi.

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Durante i lavori di riqualificazione dell’ex Gasometro di Bari ubicato tra corso Mazzini, via Napoli e lungomare, gli operai della ditta Frallonardo, mercoledì 30 gennaio, involontariamente rinvengono un residuato bellico esplodente risalente alla seconda guerra mondiale. Per ovvie ragioni di sicurezza l’area è stata subito isolata ed è ad oggi, costantemente vigilata dalle Forze di Polizia. La Prefettura allerta immediatamente l’Undicesimo Reggimento Genio Guastatori di Foggia, questi ultimi giunti sul posto, riconoscono istantaneamente il residuato bellico: “bomba d’aereo 500 kg di nazionalità tedesca”. Il team militare EOD (Explosive Ordnance Disposal), guidato dal Maggiore Manna, impegnato in operazioni di bonifica bellica sia all’estero quanto in Italia, prevede, salvo imprevisti, di smaltire il potente ordigno in una cava in grado d’ospitare la delicatissima fase dell’esplosione controllata. Intanto il Sindaco Michele Emiliano constatata la mancanza di pericolo immediato invita la popolazione barese a trascorrere con serenità queste ore di silente emergenza. Naturalmente la potente bomba evoca l’incursione aerea tedesca sul capoluogo pugliese del 2 dicembre del 1943, il SudEst ha deciso d’incontrare un testimone di quel tragico evento bellico che direttamente, ma anche di riflesso, ha prodotto tra militari e civili circa 2000 vittime. Infatti il 31 mattina giungo a Carbonara, in via Bonifacio, devo intervistare Tommaso, padre del sig. Giuseppe Bux, un socio fondatore dell’omonima tipografia. L’anziano testimone, nonostante le difficoltà mnemoniche racconta: “ ero ragazzino, a quei tempi abitavo in una piccola casa del borgo antico, i tedeschi erano sostituiti dai militari angloamericani. Quella sera mi trovavo nei pressi di piazza Ferrarese, improvvisamente udivamo il forte e cupo rumore dei velivoli, poi il primo boato, susseguito da altre esplosioni. All’istante le tenebre avvolgevano la città. Strazianti urla di terrore, sembrava giungessero da ogni casa. Dopo pochi istanti iniziava la nostra sfida al tremendo e mortale fuoco delle detonazioni. Era l’inferno dei corpi straziati”. Il racconto produce al mio testimone estrema emozione, perciò decidiamo di sospendere l’intervista, con la promessa di rivederci in un secondo momento. Saluto l’ospitale famiglia, con la mente ancora rivolta a quei terribili momenti vissuti dalla nostra città. Altra terribile testimonianza è curata dal Giornalista della Gazzetta Del Mezzogiorno, il dott. Armando Fizzarotti il quale in un suo pezzo (1 febbraio 2013), cita il lavoro del professore Armando Argentieri autore di una ricerca storica che riconosce l’importanza del rifugio antiaereo situato nei sotterranei della scuola Balilla al rione Madonnella di Bari. In conclusione dovremmo ottenere dal rinvenimento della bomba tedesca e da queste testimonianze l’ulteriore possibilità di comprendere gli orrori che producono i conflitti armati. Da sempre la guerra è stata ingiustificatamente decantata da poeti, ricordiamo l’Omero epico ripreso ai tempi dell’Impero Romano, le guerre Galliche, le sanguinose battaglie che vedevano contrapposti Saraceni e Franchi, Franchi e Germanici. La guerra dei cent’anni, quelle napoleoniche. Le guerre mondiali. Le guerre in Vietnam e Corea, in Medio Oriente. La guerra tra Iran ed Iraq. In Afghanistan. Impossibile citarle tutte. Però non è impossibile rammentare la famosa citazione di primo Levi:

“chi dimentica il proprio passato è condannato a riviverlo”.

Fonte: ilsudest.it

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