(red.) Dopo la tragedia di Vezza d’Oglio, in Valcamonica, l’Anvcg, in una nota stampa, ha invitato i media a non abbassare la guardia sui residuati bellici potenzialmente pericolosi presenti, a tonnellate, in provincia di Brescia come su tutto il territorio Nazionale. “L’argomento residuati bellici e il pericolo che provoca la loro “presenza” continua ad essere e sottovalutato dai non addetti ai lavori. Eppure i molteplici roghi estivi che hanno bruciato ettari ed ettari di bosco, a causa delle detonazioni di residuati bellici interrati, hanno messo in difficoltà Vigili del Fuoco e uomini della Protezione Civile di numerose località italiane: Perugia, Padova, Cassino, Cava de’ Tirreni, Piazza Armerina e Messina”. “Vasti incendi che, attraverso l’alta temperatura prodotta, provocano l’esplosione di ordigni parzialmente interrati o celati da non più di un metro di terreno vegetale. Naturalmente questo fenomeno, oltre ad ostacolare le operazioni di spegnimento da terra, pone in condizioni di grande pericolo i tecnici dei Vigili del Fuoco. Questa estate abbiamo assisto ad altre situazioni di emergenza e pericolo, eclatanti esempi gli ordigni rinvenuti da turisti in spiaggia o in mare. Tra questi, i tre bambini pratesi di 10, 7 e 5 anni che, durante le vacanze in Alto Adige, sui sono imbattuti nei pressi di Dobbiaco una bomba a mano inesplosa, ma anche i tre ragazzini di Novafeltria e San Marino, in vacanza a Marina di Saline di Torre Colimena (Taranto), che hanno individuato in mare a pochi metri dalla riva una bomba d’aereo di fabbricazione inglese”. Ma non è finita: “Sempre quest’estate un ragazzino di 11 anni, in vacanza in Costa Azzurra, ha trovato in spiaggia un piccolo residuato bellico che, a fine vacanza, prima di rientrare a Pavia, ha inserito nel suo zainetto. Giunti a casa, i genitori lo hanno notato e ovviamente allertano i Carabinieri e questi ultimi gli artificieri. Questa volta è andata bene, ma non è sempre così”. Il 26 agosto scorso, da Vezza d’Oglio, “giunge la tragica notizia dell’esplosione di un residuato bellico della prima guerra mondiale, che ha ucciso un 35enne. La bomba è detonata all’interno di un garage in cui l’uomo l’aveva portata ignorando il pericolo. Il giovane è morto dopo aver compiuto pochi passi, nel tentativo di uscire dal box per chiedere aiuto. Le fonti dirette spiegano che la vittima avrebbe raccolto l’ordigno durante la vacanza sull’Adamello. L’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, impegnata da anni in Italia e all’estero in iniziative e campagne di sensibilizzazione sul tema dei pericoli connessi alla presenza degli ordigni bellici inesplosi, attraverso il suo Presidente Nazionale, Giuseppe Castronovo, cieco dall’età di nove anni proprio a causa dell’esplosione di un ordigno bellico, invita i mezzi d’informazione a tenere alta l’attenzione sul verificarsi di questi episodi e annuncia la ripresa della campagna di sensibilizzazione nelle scuole italiane che l’Associazione porta avanti da tempo, negli ultimi anni nel quadro di un apposito protocollo d’intesa con il MIUR”. Fonte: http://www.quibrescia.it/cms/2017/08/28/anvcg-ordigni-inesplosi-caldo-aumenta-rischi/
29Ago
Anvcg: “Ordigni inesplosi, caldo aumenta rischi”
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