Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Alpini, 80 anni tra festa e memoria

Categories: Bonifica perché

Elio Defrani – e.defrani@ilnovese.info
NOVI LIGURE – C’è qualcosa di straordinario che tiene uniti gli alpini. Qualcosa di grande e di eterno. Di terribile e magnifico. Qualcosa come la montagna, matrigna affascinante e crudele, capace di allargare il cuore degli uomini ma anche di schiacciarli quando per imprudenza, per ardimento o per semplice sfortuna le si avvicinano troppo. 

“Alle origini, il reclutamento degli alpini avveniva su base territoriale. A combattere fianco a fianco, spesso erano uomini che arrivavano dalla stessa valle, dallo stesso paese, che lottavano per la difesa delle loro case”,spiega Giancarlo Grosso, vicecapo vicario del Gruppo Alpini di Novi Ligure.

È un legame che, almeno nella nostra città, dura da ottant’anni esatti: il Gruppo Alpini novese – oggi dedicato al concittadino Aldo Zanotta, tenente alpino medaglia d’oro al valor militare caduto sul fronte greco nel 1940 – venne infatti fondato nel 1934. Un anniversario che i 192 iscritti al Gruppo e i 59 “aggregati” si preparano a celebrare nel migliore dei modi. All’insegna della festa, certo, ma anche della memoria. Perché la storia degli alpini è indissolubilmente legata a quella della prima guerra mondiale, quella che per noi italiani è stata la “guerra bianca”, così chiamata perché fu combattuta su un lungo fronte montano.

Coordinate dal capogruppo Luigi Cavriani, le iniziative cominceranno questa sera, venerdì 21 marzo,

 quando alle 21.00 la sede del Gruppo ospiterà la presentazione del quaderno Caduti alpini della provincia di Alessandria nella Prima Guerra Mondiale di Italo Semino. Alla baita di viale Pinan Cichero 3, Semino presenterà i risultati della sua ricerca, eseguita spulciando i registri del ministero della Guerra risalenti al 1935.

Sono undici i novesi appartenenti alle truppe alpini e “andati avanti” durante la prima guerra mondiale, andati là dove niente e nessuno poteva più fare del male. I loro nomi rispondono a quelli di Giuseppe Baduzzi (o forse Balduzzi), Pietro Bagnasco, Desiderato Borsalino, Giovanni Battista e Giuseppe Bottaro, Giacomo Fossati, Lorenzo Bartolomeo Pesce, Ugo Pinceti, Mario Rocca, Vittorio Tamagno. Giovanni Battista Nemo, l’undicesimo, ufficialmente risulta “scomparso in prigionia”. Due delle “penne mozze” novesi sono state decorate con la medaglia di bronzo al valor militare: si tratta del capitano Rocca e del caporale Tamagno.

Ma quella di domani sarà solo la prima di tante iniziative dedicate all’ottantesimo compleanno del Gruppo Alpini novese. I festeggiamenti più importanti si terranno nei giorni 20 e 21 settembre, in occasione della ricorrenza di San Maurizio, patrono degli alpini, quando verrà ricordata anche la figura di Arturo Boffi, originario di Mortara: i casi della vita lo portarono a Novi. Fu lui il primo capo del Gruppo Alpini della nostra città. L’anno, appunto, era il 1934.

Il servizio completo sul Novese in edicola fino a mercoledì 26 marzo.

Fonte:
http://www.alessandrianews.it/societa/alpini-80-anni-tra-festa-memoria-58773.html
                                                    Foto: http://www.alessandrianews.it/

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