Sono state fatte brillare attorno alle 13 di oggi le prime cariche esplosive degli oltre 150 ordigni ritrovati nel sottosuolo del cantiere di Pedemontana a Solbiate Olona, proprio a ridosso della caserma Ugo Mara che ospita i militari della Nato. Decine di bombarde da 58 millimetri sono state detonate insieme a dell’esplosivo piazzato dagli uomini del decimo reggimento Genio Guastatori di Cremona che hanno oeprato per tutta la mattina nel cantiere. Nei prossimi giorni verranno fatte brillare anche quelle da 240 millimetri. Questa mattina è stata scavata una grossa e profonda buca per interrare le bombe insieme all’esplosivo che le avrebbe fatte detonare. Subito dopo si è proceduto al ritombamento delle stesse e, infine, all’esplosione che è avvenuta attorno all’una. Il botto si è udito a centinaia di metri di distanza ma, a riprova del buon lavoro svolto, lo sbuffo di terra e fumo è stato ridotto. Gli ordigni fatti esplodere sono colpi di mortaio, piccoli cannoni che venivano utilizzati nella Prima
La loro presenza di un tale numero di ordigni in quella zona è giustificata dal fatto che l’area su cui oggi sorge la caserma Ugo Mara, in piccola parte espropriata per il cantiere di Pedemontana, è stata un campo di aviazione militare, poi un poligono di tiro e, infine, un campo di prigionia per prigionieri di guerra cecoslovacchi.
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