ALESSANDRIA – Era la domenica dell’Ascensione, il 30 aprile 1944, quando poco dopo mezzogiorno la città subì il primo grande bombardamento della Seconda Guerra Mondiale. “Incursione terroristica su Alessandria” titolava in prima pagina La Stampa del 2 maggio. Il Piccolonell’edizione dell’8 maggio lo definì “battesimo del sangue”. Gli aerei quadrimotori alleati colpirono il centro urbano danneggiando gravemente i quartieri popolari. Da 40 metri di altezza la “caccia di scorta” mitragliò la popolazione per le vie e per le piazze. Furono colpiti e danneggiati dalle bombe il Duomo e la chiesa di S. Alessandro mentre andarono completamente distruttiPalazzo Trotti in via Vescovado, che ospitava la Biblioteca del Risorgimento, con oltre 50mila volumi, e l’istituto della Divina Provvidenza agli Orti. Le vittime furono 239, di cui 75 casalinghe, 45 bambini e studenti, 59 ferrovieri, operai e artigiani, 17 militari, quasi tutti nella caserma di Cabanette, come riporta “Alessandria sotto le bombe”, una pubblicazione di Piero Sacchi su La Provincia di Alessandria.
I bombardieri fecero una seconda incursione sulla città verso la mezzanotte tra lunedì 1 e martedì 2 maggio. “L’incursione ha avuto carattere più spiccatamente terroristico: tanto è vero che il nemico ha fatto uso particolarmente di spezzoni incendiari” riporta La Stampa del 3 maggio. Il Teatro Municipaleadiacente al Municipio andò completamente bruciato, mentre il Palazzo Comunale si salvò. Particolarmente colpiti nei due attacchi il rione Cristo e la zona dell’ex-pista, molte case in centro città, la Federazione dei Commercianti in via Piacenza.
Numerose altri bombardamenti si susseguirono nel corso dell’anno: il 21 e 29 giugno sui ponti ferroviari sul Bormida e sul Tanaro, l’11 luglio su tutta la città e sull’area della stazione, con 46 morti, il 17, 20, 21 e 27 luglio, senza vittime, ma con molte distruzioni lungo la via ferrata, il 2, 7 e 20 agosto sul ponte sulla Bormida, il 21 su tutti i quartieri della città con 31 vittime. il 3 settembre sul palazzo della Gil e le officine del Gas. Il 5 settembre una bomba dirompente sul rifugio di Borgo Cittadella sotto la statale uccide 39 persone, 20 delle quali non identificabili perchè dilaniate dall’esplosione. Il 5 aprile 1945, la città fu investita da un nuovo massiccio bombardamento a tappeto, il bilancio fu pesantissimo: 160 morti, quasi tutti civili e tra essi 40 tra bambini e suore dell’asilo di via Gagliaudo, 45 case rase al suolo, oltre mille vani distrutti o resi inabitabili, oltre 600 feriti (fonte “Alessandria sotto le bombe, dal sito Isral).
Fonte: http://www.alessandrianews.it/societa/30-aprile-1944-alessandria-sotto-bombardamenti-61209.html
Campagna sensibilizzazione sul tema ordigni inesplosi promossa dall’ANVCG
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