Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

14 febbraio 1944.Il primo bombardamento aereo di Brescia

Categories: Editoriali

14 febbraio 1944, Il primo bombardamento aereo di Brescia, una ricerca sul bombardamento aereo meno ricordato.

Durante le numerose ricerche che ho condotto relativamente ad un altro accadimento bellico, ho trovato alcuni documenti riferiti a questa azione di bombardamento che colpì la mia Città. In quelle occasioni però il mio interesse principale era un altro e quindi semplicemente “raccolsi” queste informazioni che purtroppo sono rimaste frammentarie e disorganiche per molto tempo e che ora, dopo ulteriori approfondimenti, ho potuto mettere in ordine.

Il legame con Montecassino

Le vicende secolari dell’Abbazia di Montecassino in alcuni periodi si sono “intrecciate” con quelle della città di Brescia. I primi collegamenti tra Brescia e Montecassino risalgono all’VIII secolo quando l’abate San Petronace, da Brescia, ricostruì il cenobio dopo le distruzioni dei Longobardi portando in dono all’Abbazia il braccio di San Faustino (patrono di Brescia), a tutt’oggi custodito nel Monastero. I benedettini in cambio offrirono al monastero di Leno (BS) il braccio sinistro di San Benedetto, reliquia oggi custodita nel Duomo di Brescia. Il legame si ripropose tristemente nel 1944 allorché il gruppo aereo da bombardamento che il 14 febbraio eseguì l’incursione su Brescia, il giorno seguente partecipò assieme ad altre unità aeree al bombardamento dell’Abbazia di Montecassino. È proprio indagando su questi accadimenti che, indirettamente, sono state reperite le informazioni che stanno alla base iniziale di questa ricerca.

Gli obiettivi

Brescia fu “attenzionata” dagli alleati per la presenza dei seguenti obiettivi:

1. lo snodo ferroviario: sulla direttrice Milano-Venezia;

2. il centro di smistamento merci: la “Piccola velocità”;

3. la fabbrica di armi e munizioni “Breda”.

Dieci delle undici incursioni di bombardamento eseguite dalle forze aeree alleate su Brescia furono dirette contro la stazione e lo scalo merci che vennero letteralmente rasi al suolo e ridotti ad un cumulo di rovine. Solo l’incursione del 6 aprile 1945 ebbe quale obiettivo specifico la fabbrica d’armi Breda. Tra il 1944 ed il 1945 Brescia subì cinquantaquattro incursioni aeree, tra queste, come detto, undici bombardamenti: il primo il 14 febbraio 1944, l’ultimo l’8 aprile1945.

14 febbraio 1944

Per il 14 febbraio 1944 il comando delle forze aeree americane aveva previsto una vasta operazione di bombardamento che comprendeva anche azioni su alcune città del Nord Italia; Verona, Mantova, Modena. La 15° forza aerea americana avrebbe attaccato lo scalo ferroviario di Verona Porta Nuova e altri obiettivi alternativi tra i quali anche Modena e Brescia.

Il bombardamento

Il 14 febbraio era un lunedì molto freddo, gli aerei vennero avvistati alle 12:45, volavano verso il loro obiettivo principale: Verona; in città, a Brescia, venne dato l’allarme aereo. Trovata Verona coperta dalle nuvole, i bombardieri giunsero su Brescia alle 13:55: ventitré aerei, in due ondate, sganciarono sulla città circa centottanta bombe, per un peso di quarantacinque tonnellate, da una quota di circa 7.000 metri; l’incursione durò tre minuti. Il risultato dell’incursione fu minimo, solo alcune bombe colpirono l’area della stazione ferroviaria e l’area di smistamento merci mentre il maggior numero cadde nell’area a sud-ovest della stazione. Le linee ferroviarie rimasero sostanzialmente utilizzabili.

Le vittime civili

A partire da alcune ore dopo l’incursione, una serie di comunicazioni inviate dal Servizio Sanitario per la Protezione Antiaerea del Comune all’Ispettorato Provinciale della Protezione Antiaerea informava sul numero delle vittime: undici alle 17.10 del 14 febbraio, salite a venticinque il 15 febbraio e a ventisei il 16 febbraio; la ventiseiesima vittima fu Giacomo Boglioni, il mio nonno materno.

Il bilancio delle vittime fu pesante:

• 26 morti,

• 96 feriti,

• 583 sinistrati.

La quasi totalità̀ delle vittime fu colta dalle bombe per la strada o nei campi anche a causa dell’assenza in zona di opere di protezione dai bombardamenti; tra queste anche il mio nonno materno. Particolarmente disgraziata fu la sorte di Peveri Margherita in Magistri e dei suoi figlioli: Ester di anni 10 e Felice di anni 15. Abitavano in via Sostegno in una casa che venne colpita in pieno da una bomba e che li uccise tutti nella cantina in cui si erano rifugiati. Complessivamente, le vittime civili dei bombardamenti aerei alleati su Brescia furono quattrocentotrenta.

La città colpita

Si registrarono vari danni nel perimetro della stazione, distrutte e danneggiate numerose case di abitazione situate nelle vie Solferino, Sostegno, Corsica e Cremona. Furono colpiti i Magazzini generali Borghetto e dintorni. Danneggiate in alcuni punti le condutture dell’acqua, del gas e della rete di illuminazione pubblica. Complessivamente 68 vani risultarono inabitabili e 450 fortemente lesionati.

Il libro

L’autore, descrivendo l’incursione aerea e le sue conseguenze per la popolazione civile, ha inteso ordinare i documenti e focalizzare le informazioni reperite su quello che avvenne quel giorno. Il libro è corredato da: 55 fotografie, 42 riproduzioni di documenti, 8 elaborazioni grafiche.

Titolo: 14 febbraio 1944 – Il primo bombardamento aereo di Brescia

Autore: Valentino Rossetti (a cura di)

ISBN: 978-88-31694-84-1

 Il sito

https://14febbraio1944.wordpress.com

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