Esercito Italiano–Marina Militare
Comando Forze Operative Nord di Padova–Comando Forze Operative Sud di Napoli–Comando Truppe Alpine
Massa-Carrara–Pistoia–Lucca–Arezzo–Grosseto–Firenze–Pisa–Siena–Prato
Jonwamento, così come il collega Sabrino Buti. I lavori sono finalizzati al recupero dei resti dei livornesi sepolti (appartenenti alle nazioni olandese e tedesca) per essere tumulati in loculi a ridosso delle mura del camposanto che confina con quello dei Greci. «Stamattina (ieri, 10 marzo, per chi legge ndr) appena ho ricevuto la telefonata da parte degli operatori – spiega Massimo Sanacore, governatore della Congregazione olandese-alemanna – ho chiamato la polizia perché intervenisse e predisponesse l’intervento degli artificieri (2° Reggimento Genio Pontieri di Piacenza–Comando Forze Operative Nord di Padova). Ovviamente non abbiamo la minima idea del motivo del perché fra le nostre tombe abbia potuto trovare spazio una bomba. Diamo per scontato che sia un residuato bellico, anche se in città più che altro siamo abituati a trovare bombe lanciate dagli aeroplani». Con Sanacore Silvana Tiralongo, esponente anch’essa della stessa congregazione, che ricorda come «un po’ di tempo fa alcuni operatori scavando trovarono un proiettile da archibugio o da vecchia pistola – racconta – e chissà che storia avrà avuto dietro».
L’intervento
La polizia intanto ieri ha disposto la chiusura del cimitero in attesa che gli artificieri nei intervengano. Intervento in primis per confermare che l’ordigno sia tale, poi verificare se sia ancora pericoloso e successivamente farlo brillare in un luogo da stabilirsi. «Fra “Reset” e congregazione è in essere una convenzione triennale finalizzata ai lavori di risistemazione delle tombe nei loculi ma anche di pulizia e manutenzione del cimitero – ricorda ancora Sanacore – per poi riuscire a garantire l’apertura del cimitero più volte alla settimana. E non solo ai parenti dei defunti ma anche ai livornesi: il luogo comunque è un pezzo di cultura della città. Speriamo che gli artificieri ci liberino presto da questo brutto inconveniente».
FotoFonte: https://www.iltirreno.it/livorno/cronaca/2025/03/11/news/trovata-una-mina-in-una-tomba-chiuso-il-cimitero-degli-olandesi-.
EDUCAZIONE AL RISCHIO
Si raccomanda sempre di segnalare l’avvistamento di qualsiasi ordigno o presunto tale alle Forze dell’Ordine, evitando di toccare o muovere il manufatto dal punto dove è stato scoperto, al fine di consentire l’attivazione della corretta procedura di interdizione, rimozione e bonifica della zona nel pieno rispetto delle norme di sicurezza. E’ bene ricordare a chiunque dovesse imbattersi in oggetti che per forme e dimensione possano richiamare un ordigno esplosivo o parti di esso, che questi manufatti possono essere molto pericolosi e pertanto non devono essere toccati o manomessi in alcun modo, ma ne va denunciato immediatamente il ritrovamento, così da consentire l’intervento dei militari dell’Esercito al fine di ripristinare le condizioni di sicurezza del nostro territorio.
È importante ricordare che, in casi analoghi, è fondamentale evitare di avvicinarsi a congegni esplosivi per la loro potenziale pericolosità e informare immediatamente le Forze di Polizia
Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto,
Friuli-Venezia Giulia, EmiliaRomagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo,
Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna
Egregi Editori, il portale biografia di una bomba è orientato ad evidenziare i pericoli causati da residuati bellici, ma l’aspetto più importate consiste nel non avere fini di lucro ma solo quello di diffondere la consapevolezza del rischio dei residuati bellici. Chiediamo scusa se preleviamo le foto dei vostri articoli, ma ci servono per contestualizzare le modalità del rinvenimento. Citeremo sempre fonte e autore della foto. Sicuri di una vostra comprensione vi ringraziamo in anticipo