Esercito Italiano–Marina Militare
Comando Forze Operative Nord di Padova–Comando Forze Operative Sud di Napoli–Comando Truppe Alpine
Forlì-Cesena–Parma–Reggio Emilia–Piacenza–Modena-Ferrara–Rimini–Bologna
Sono riemersi dalla terra dopo esservi rimasti sepolti per ottant’anni esatti due ordigni risalenti alla Seconda guerra mondiale, rispuntati nelle campagne di Santa Lucia, all’intersezione fra la via omonima e via delle Vigne. Si tratterebbe di due proiettili da mortaio, delle dimensioni di circa mezzo metro ciascuno, già messi in sicurezza. Stando a quanto emerge dovrebbero essere rimossi nella giornata di martedì, per poi essere fatti brillare alla prima occasione utile: la prassi seguita dall’esercito (8° Reggimento Genio Guastatori Paracadutisti ‘Folgore’ di Legnago– Comando Forze Operative Nord di Padova) nel caso di ordigni di dimensioni ridotte è infatti quella di rimuoverli dal luogo di ritrovamento e di farli brillare insieme a ordigni più grandi, i quali invece vengono fatti esplodere sul posto. Può apparire strano che dopo ottant’anni esatti dalla fine del conflitto ancora rispuntino dalle campagne ordigni inesplosi al ritmo di varie unità l’anno. Questo perché la città, complice la velocità e la sostanziale accuratezza della ricostruzione, ha in parte ‘perso la memoria’ di quanto fosse vasta l’entità della distruzione causata dal passaggio del fronte. Il tema è stato evidenziato anche nel corso delle recenti celebrazioni per gli ottant’anni della Liberazione: Faenza oggi appare una città pressoché intatta sin dall’epoca neoclassica, eppure vaste parti del centro storico e del Borgo erano state sventrate dai combattimenti e dai bombardamenti. Lo stesso accadde nelle campagne: molte case coloniche portarono le ferite della guerra per vari decenni dopo la fine del conflitto. La zona di Santa Lucia fu in particolare un luogo di feroci combattimenti fra i soldati tedeschi e i miliziani polacchi del governo in esilio: gli scontri più violenti ebbero luogo a Montefortino.
Fonte: https://www.ilrestodelcarlino.it/ravenna/cronaca/rispuntano-due-ordigni-a-ottantanni-ef0aaaf1?live
EDUCAZIONE AL RISCHIO
Si raccomanda sempre di segnalare l’avvistamento di qualsiasi ordigno o presunto tale alle Forze dell’Ordine, evitando di toccare o muovere il manufatto dal punto dove è stato scoperto, al fine di consentire l’attivazione della corretta procedura di interdizione, rimozione e bonifica della zona nel pieno rispetto delle norme di sicurezza. E’ bene ricordare a chiunque dovesse imbattersi in oggetti che per forme e dimensione possano richiamare un ordigno esplosivo o parti di esso, che questi manufatti possono essere molto pericolosi e pertanto non devono essere toccati o manomessi in alcun modo, ma ne va denunciato immediatamente il ritrovamento, così da consentire l’intervento dei militari dell’Esercito al fine di ripristinare le condizioni di sicurezza del nostro territorio.
È importante ricordare che, in casi analoghi, è fondamentale evitare di avvicinarsi a congegni esplosivi per la loro potenziale pericolosità e informare immediatamente le Forze di Polizia
Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia Trentino-Alto Adige, Veneto,
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Egregi Editori, il portale biografia di una bomba è orientato ad evidenziare i pericoli causati da residuati bellici, ma l’aspetto più importate consiste nel non avere fini di lucro ma solo quello di diffondere la consapevolezza del rischio dei residuati bellici. Chiediamo scusa se preleviamo le foto dei vostri articoli, ma ci servono per contestualizzare le modalità del rinvenimento. Citeremo sempre fonte e autore della foto. Sicuri di una vostra comprensione vi ringraziamo in anticipo