Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Quante bombe inesplose restano in Italia dalla Seconda Guerra Mondiale?

Categories: Bonifica perché,Editoriali

Esercito ItalianoMarina Militare

Alessandro Santoni

Il recente ritrovamento della bomba da mortaio nel Po, all’interno del Parco del Meisino a Torino, non è un caso isolato. Ogni anno, in Italia, si registrano centinaia di segnalazioni di ordigni bellici inesplosi. Secondo i dati dell’ANVCG (Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra), si stima che oltre 25mila ordigni risalenti alla Seconda Guerra Mondiale siano ancora presenti nel sottosuolo italiano, spesso a pochi metri di profondità. Mine, granate, bombe a mano e proiettili d’artiglieria giacciono sotto campi, città e corsi d’acqua, soprattutto nelle aree un tempo teatro di scontri. “Sono ordigni tuttora pericolosi, anzi sempre più pericolosi – spiega Roberto Serio, Segretario Generale dell’ANVCG – perché l’unico elemento che il tempo deteriora è la spoletta. Questo rende l’ordigno più instabile”. Il problema non riguarda solo la Seconda Guerra Mondiale. Nelle zone alpine si trovano ancora bombe chimiche della Prima Guerra Mondiale, caricate con gas tossici, che rappresentano una minaccia ancora più insidiosa per l’ambiente e per le persone. Quando ci si imbatte in questi ordigni l’invito è quello di non avvicinarsi e di chiamare le autorità competenti.

FotoFonte: https://torinocronaca.it/news/torino/503545/quante-bombe-inesplose-restano-in-italia-dalla-seconda-guerra-mondiale.html

EDUCAZIONE AL RISCHIO

Si raccomanda sempre di segnalare l’avvistamento di qualsiasi ordigno o presunto tale alle Forze dell’Ordine, evitando di toccare o muovere il manufatto dal punto dove è stato scoperto, al fine di consentire l’attivazione della corretta procedura di interdizione, rimozione e bonifica della zona nel pieno rispetto delle norme di sicurezza. E’ bene ricordare a chiunque dovesse imbattersi in oggetti che per forme e dimensione possano richiamare un ordigno esplosivo o parti di esso, che questi manufatti possono essere molto pericolosi e pertanto non devono essere toccati o manomessi in alcun modo, ma ne va denunciato immediatamente il ritrovamento, così da consentire l’intervento dei militari dell’Esercito al fine di ripristinare le condizioni di sicurezza del nostro territorio.

È importante ricordare che, in casi analoghi, è fondamentale evitare di avvicinarsi a congegni esplosivi per la loro potenziale pericolosità e informare immediatamente le Forze di Polizia

Egregi Editoriil portale biografia di una bomba è orientato ad evidenziare i pericoli causati da residuati bellici, ma l’aspetto più importate consiste nel non avere fini di lucro ma solo quello di diffondere la consapevolezza del rischio dei residuati bellici. Chiediamo scusa se preleviamo le foto dei vostri articoli, ma ci servono per contestualizzare le modalità del rinvenimento. Citeremo sempre fonte e autore della foto. Sicuri di una vostra comprensione vi ringraziamo in anticipo

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