Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Ordigno bellico inesploso nei terreni del petrolchimico di Marghera

Categories: Bonifica perché

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Un grosso ordigno bellico di 500 libbre, più di 200 chili, è apparso nei terreni del petrolchimico di Marghera martedì. All’operaio che ha urtato la bomba casualmente magari finendoci contro con la pala meccanica durante le opere di marginamento in Darsena della Rana, si dev’essere fermato il fiato per un momento vedendo il dispositivo riaffiorare. Di fabbricazione americana, probabilmente sganciato dagli aerei degli alleati nel corso dei bombardamenti della seconda guerra mondiale l’ordigno per grandezza è uguale ai due ritrovati qui cinque anni fa. Il primo è stato scoperto in via Galileo Ferraris a Marghera a gennaio e poi il gemello, sempre di oltre 200 chili, è apparso in via Torino a Mestre a ottobre. Nel pomeriggio di martedì l’operaio della srl Xodo, ditta che ha allestito il cantiere delle opere in via della Chimica, ha dato l’allarme bloccando tutto. Da quel momento prima le forze dell’ordine e poi l’esercito con gli artificieri dell’ottavo reggimento del genio guastatori paracadutisti Folgore di Legnago (Comando Forze Operative Nord di Padova) non lo hanno mai perso di vista. C’è stata una prima identificazione: si tratta di una bomba di aereo di origine statunitense (1944), che ha fatto scattare le operazioni di messa in sicurezza dell’area. Il prefetto Darco Pellos ha disposto la chiusura dell’intero cantiere in attesa dell’attività finale di neutralizzazione. Adesso sono in corso le opere di contenimento del dispositivo da parte dei militari dell’esercito in caso di esplosione accidentale. È anche stata stabilita una zona franca del raggio di circa di mezzo chilometro d’area per sicurezza. Il momento più difficile però deve arrivare. Per questo ci sono stati diversi sopralluoghi degli artificieri, i professionisti degli esplosivi che hanno il compito di mettere al sicuro le persone e le imprese del petrolchimico, preservando la propria e altrui incolumità. I soldati italiani che disinnescano gli ordigni inesplosi per mettere al sicuro vite umane stabiliscono in base alle condizioni della bomba se potranno togliere le spolette (che la fanno esplodere) subito e in loco, limitando i rischi potenziali che un ordigno di questo calibro può avere. Oppure decideranno di trasportarla in mare aperto o in una cava sotterranea per farla brillare in maniera controllata. L’ordigno trovato martedì ha una potenza d’impatto enorme. Le operazioni che stabiliscono tutte le fasi di controllo fino alla deflagrazione prevedono per questo vari incontri fra gli esperti e la prefettura. Lunedì ci sarà il tavolo finale per stabilire se occorrerà un’evacuazione e di quanti metri di raggio e se alcune attività, come per esempio la circolazione dei treni, dovranno essere sospese. Poi tutto passerà ai tecnici della bonifica a cominciare dal momento più delicato: il disinnesco. Con le attuali tecniche, come gli artificieri hanno già fatto qui durante il “bomba day” del 2020, gli inneschi vengono tirati via con un dispositivo elettronico. Però se la bomba è molto deteriorata o arrugginita verrà portata via caricandola con un mezzo dotato di paratoie, sabbia ecc., fino al sito destinato. «Il mare – dov’era avvenuto il brillamento anche nel 2020 con il supporto della marina militare – sembrerebbe la soluzione più fattibile – spiega il prefetto Pellos – Sarà l’esercito a stabilirlo. Oppure viene preparata una fossa solitamente, localizzata in precedenza».

Foto-Fonte: https://www.veneziatoday.it/cronaca/ritrovata-bomba-americana-inesplosa-500-libbre-petrolchimico-artificieri-guastatori-legnago-esercito-prefettura.html

EDUCAZIONE AL RISCHIO

Si raccomanda sempre di segnalare l’avvistamento di qualsiasi ordigno o presunto tale alle Forze dell’Ordine, evitando di toccare o muovere il manufatto dal punto dove è stato scoperto, al fine di consentire l’attivazione della corretta procedura di interdizione, rimozione e bonifica della zona nel pieno rispetto delle norme di sicurezza. E’ bene ricordare a chiunque dovesse imbattersi in oggetti che per forme e dimensione possano richiamare un ordigno esplosivo o parti di esso, che questi manufatti possono essere molto pericolosi e pertanto non devono essere toccati o manomessi in alcun modo, ma ne va denunciato immediatamente il ritrovamento, così da consentire l’intervento dei militari dell’Esercito al fine di ripristinare le condizioni di sicurezza del nostro territorio.

È importante ricordare che, in casi analoghi, è fondamentale evitare di avvicinarsi a congegni esplosivi per la loro potenziale pericolosità e informare immediatamente le Forze di Polizia

Valle d’AostaPiemonteLiguriaLombardia Trentino-Alto AdigeVeneto,

Friuli-Venezia GiuliaEmiliaRomagnaToscana UmbriaMarcheLazioAbruzzo,

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Egregi Editoriil portale biografia di una bomba è orientato ad evidenziare i pericoli causati da residuati bellici, ma l’aspetto più importate consiste nel non avere fini di lucro ma solo quello di diffondere la consapevolezza del rischio dei residuati bellici. Chiediamo scusa se preleviamo le foto dei vostri articoli, ma ci servono per contestualizzare le modalità del rinvenimento. Citeremo sempre fonte e autore della foto. Sicuri di una vostra comprensione vi ringraziamo in anticipo

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