Esercito Italiano–Marina Militare
La vittima, 72 anni, era un tecnico edile in pensione. Escluse dagli inquirenti fughe di gas e altre cause tecniche, al momento l’ipotesi più accreditata, al momento è lo scoppio di uno degli ordigni che faceva parte della ricca collezione accumulata negli anni dall’appassionato recuperante e cultore di storia bellica. La sindaca: «Era una persona che qui tutti conoscevamo e stimavamo, comunità scossa e addolorata». Una morte terribile, dilaniato da una esplosione in casa. È la tragica sorte toccata ieri mattina a Claudio Andriollo, 72enne di Mollaro, tecnico edile in pensione e grande appassionato di reperti bellici. Erano le 11.30 quando nell’appartamento di Andriollo c’è stato lo scoppio che lo ha ucciso sul colpo. È stato accertato che la tragedia non è stata causata da fughe di gas, malfunzionamenti ad impianti o altre cause tecniche. L’ipotesi più accreditata, al momento, è quindi che sia esploso uno degli ordigni che faceva parte della ricca collezione accumulata negli anni da Andriollo, appassionato recuperante e cultore di storia bellica. Ancora non è chiaro con certezza che cosa sia scoppiato senza lasciare scampo all’uomo e trasformando la stanza in cui si trovava la vittima in uno scenario tanto crudo da mettere in difficoltà gli stessi soccorritori, che pietosamente hanno impedito ai familiari di accedervi. Due elementi stanno guidando gli inquirenti nella ricostruzione della dinamica: il primo è che, come è stato accertato e certificato non solo dai vigili del fuoco volontari di Taio e permanenti di Trento ma anche dai tecnici di Novareti, lo scoppio non è stato causato da fughe di gas, malfunzionamenti ad impianti o ad altre cause tecniche. Il secondo, è che Andriollo era da sempre, notoriamente, un appassionato recuperante: un cultore di storia bellica che in casa da decenni aveva raccolto una cospicua collezione di ordigni, proiettili ed altra attrezzatura risalente ai due conflitti mondiali. Una tragedia che ha profondamente colpito tutta la comunità di Mollaro e non solo, come ha spiegato la sindaca del Comune di Predaia Giuliana Cova: «Claudio era una persona che qui tutti conoscevamo e stimavamo, siamo profondamente scossi e addolorati».
FotoFonte: https://www.ladige.it/cronaca/2024/12/27/la-tragica-esplosione-in-casa-claudio-andriollo-era-appassionato-di-reperti-bellici-1.3959977
EDUCAZIONE AL RISCHIO
Si raccomanda sempre di segnalare l’avvistamento di qualsiasi ordigno o presunto tale alle Forze dell’Ordine, evitando di toccare o muovere il manufatto dal punto dove è stato scoperto, al fine di consentire l’attivazione della corretta procedura di interdizione, rimozione e bonifica della zona nel pieno rispetto delle norme di sicurezza. E’ bene ricordare a chiunque dovesse imbattersi in oggetti che per forme e dimensione possano richiamare un ordigno esplosivo o parti di esso, che questi manufatti possono essere molto pericolosi e pertanto non devono essere toccati o manomessi in alcun modo, ma ne va denunciato immediatamente il ritrovamento, così da consentire l’intervento dei militari dell’Esercito al fine di ripristinare le condizioni di sicurezza del nostro territorio.
È importante ricordare che, in casi analoghi, è fondamentale evitare di avvicinarsi a congegni esplosivi per la loro potenziale pericolosità e informare immediatamente le Forze di Polizia
Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto,
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Egregi Editori, il portale biografia di una bomba è orientato ad evidenziare i pericoli causati da residuati bellici, ma l’aspetto più importate consiste nel non avere fini di lucro ma solo quello di diffondere la consapevolezza del rischio dei residuati bellici. Chiediamo scusa se preleviamo le foto dei vostri articoli, ma ci servono per contestualizzare le modalità del rinvenimento. Citeremo sempre fonte e autore della foto. Sicuri di una vostra comprensione vi ringraziamo in anticipo