Marina Militare–Esercito Italiano
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La situazione è emersa durante il monitoraggio per la realizzazione dell’elettrodotto di Terna. La Capitaneria di Porto ha disposto limitazioni permanenti. MESSINA – Ben ventinove segnalazioni di ordigni bellici, adagiati sui fondali dello Stretto di Messina, sono state trasmesse alla Capitaneria di Porto di Messina. Si tratta del risultato di un apposito monitoraggio effettuato dalla società Next Geosolutions per conto di Terna Rete Italia, nell’ambito dei lavori per il collegamento di potenza la Calabria e la Sicilia. L’indagine geomorfologica dei fondali dell’area dello Stretto è stata condotta con l’utilizzo di specifica strumentazione a bordo di un mezzo navale che ha operato tra il 15 febbraio e il 15 aprile 2025. Ricevute le segnalazioni, la Capitaneria di Porto ha trasmesso al Comando Marittimo Autonomo Sicilia una richiesta di intervento per presunti ordigni bellici. Le schede di segnalazione sono state trasmesse anche all’Istituto Idrografico della Marina Militare.
Dove si trovano gli ordigni
Nello specifico, gli ordigni, in parte, risultano ricadenti all’interno dell’area di precauzione “N.2” e all’interno della zona a traffico costiero “A”, ed inoltre in parte all’interno della corsia di navigazione con direttrice “Sud” e nella corsia di navigazione con direttrice “Nord.
La zona di mare in questione è quella compresa tra le seguenti coordinate geografiche:
Punto 1 Lat. 38°12.930’ N Long. 015° 34,542’ E
Punto 2 Lat. 38°13.362’ N Long. 015° 34.542’ E
Punto 3 Lat. 38°13.800’ N Long. 015° 35.736’ E
Punto 4 Lat. 38°13.194’ N Long. 015° 37.236’ E
Punto 5 Lat. 38°12.744’ N Long. 015° 37.218’ E
L’ordinanza della Capitaneria di Porto
Ritenuto necessario dover emanare norme a tutela della pubblica incolumità e per garantire la sicurezza della navigazione, il Comandante della Capitaneria, Luciano Pischedda, ha firmato un’ordinanza di “limitazioni permanenti per la presenza di ordigni bellici sul fondale marino dello Stretto di Messina”. La zona in cui è stata riscontrata la presenza degli ordigni adagiati sui fondali sarà permanentemente interdetta alle seguenti attività:
a) ancoraggio di ogni tipologia di unità;
b) attività di immersione subacquea sia sportiva e sia professionale,
c) attività di pesca, esclusa la tradizionale pesca del pesce spada con arpione nella zona di mare consentita dove non vige ulteriore divieto.
Foto-Fonte: https://www.tempostretto.it/news/individuati-29-ordigni-bellici-sui-fondali-dello-stretto-di-messina.html
Vademecum
Può capitare di imbattersi in situazioni come quella appena descritta. E la domanda è: cosa si deve fare? Chiunque veda un ordigno o qualcosa che tale sembra deve segnalarlo alla polizia di Stato o ai carabinieri o alla Guardia di finanza. Deve evitare di toccarlo laddove appare scoperto. Gli artificieri dell’Esercito ricordano a chiunque dovesse imbattersi in oggetti che per forme e dimensioni possano sembrare un ordigno esplosivo o parti di esso, «che essi possono essere molto pericolosi. Non devono essere toccati o manomessi in alcun modo. Se ne deve denunciare, invece, immediatamente il ritrovamento per consentire l’intervento degli specialisti dell’Esercito».
EDUCAZIONE AL RISCHIO
Si raccomanda sempre di segnalare l’avvistamento di qualsiasi ordigno o presunto tale alle Forze dell’Ordine, evitando di toccare o muovere il manufatto dal punto dove è stato scoperto, al fine di consentire l’attivazione della corretta procedura di interdizione, rimozione e bonifica della zona nel pieno rispetto delle norme di sicurezza. E’ bene ricordare a chiunque dovesse imbattersi in oggetti che per forme e dimensione possano richiamare un ordigno esplosivo o parti di esso, che questi manufatti possono essere molto pericolosi e pertanto non devono essere toccati o manomessi in alcun modo, ma ne va denunciato immediatamente il ritrovamento, così da consentire l’intervento dei militari dell’Esercito al fine di ripristinare le condizioni di sicurezza del nostro territorio.
È importante ricordare che, in casi analoghi, è fondamentale evitare di avvicinarsi a congegni esplosivi per la loro potenziale pericolosità e informare immediatamente le Autorità Portuali
È importante ricordare che, in casi analoghi, è fondamentale evitare di avvicinarsi a congegni esplosivi per la loro potenziale pericolosità e informare immediatamente le Forze di Polizia
Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia Trentino-Alto Adige, Veneto,
Friuli-Venezia Giulia, EmiliaRomagna, Toscana Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo,
Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna
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