Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra: un ponte tra le generazioni per non dimenticare e costruire un futuro di pace

Categories: Bonifica perché,Editoriali

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Bari

L’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (ANVCG) nasce il 26 marzo 1943, con il nome di Associazione Nazionale Famiglie Caduti, Mutilati ed Invalidi Civili per i bombardamenti nemici. Nel 1947 assume il nome attuale e sin dalle origini ha avuto una missione chiara: rappresentare e tutelare i mutilati, gli invalidi civili e i familiari delle vittime di guerra, una comunità silenziosa ma profondamente segnata dalle conseguenze dei conflitti. Tra i protagonisti di questa storia di impegno civile quotidiano c’è Giovanni Lafirenze, responsabile del dipartimento residuati bellici dell’ANVCG regionale. Ex bonificatore, ha trascorso gran parte della sua vita a cercare e neutralizzare ordigni inesplosi disseminati in tutta Italia, un vero costruttore di pace con l’Associazione che rappresenta. Per questo oggi afferma che “non è mai possibile rimediare completamente alle conseguenze di una guerra”, che sono impensabili, durature e incalcolabili. Gli ordigni inesplosi, ci racconta, “rappresentano un’eredità tragica e duratura dei conflitti, non sono biodegradabili e possono rimanere visibili o interrati per decenni. Il rischio per i civili, specie i più giovani e inesperti, è altissimo. Anche a distanza di un secolo, materiali esplosivi come il tritolo conservano intatta la loro capacità detonante e distruttiva”. Dietro ogni bomba si nasconde un pericolo nascosto: la spoletta, il vero “tallone d’Achille” dell’ordigno. Con il tempo, le componenti meccaniche si deteriorano e possono innescare esplosioni mortali anche al minimo urto. Il signor Lafirenze ci spiega che l’ANVCG non si limita a tutelare i suoi associati, che, in caso di danni da residuati bellici, hanno diritto ad una pensione statale, ma porta avanti una vasta attività educativa e culturale per costruire la pace.  Ci racconta che l’Associazione ha stipulato un protocollo d’intesa con il MIUR e con lo Stato Maggiore dell’Esercito, collaborando in modo attivo alla sensibilizzazione nelle scuole e nella società civile. L’obiettivo è chiaro: trasmettere alle nuove generazioni il valore della memoria e della pace. L’ANVCG è consapevole che il mondo è ancora attraversato da oltre 50 conflitti, spesso lontani dai riflettori dei media. Proprio per questo, ci dice, “l’impegno non si esaurisce nella commemorazione del passato, ma guarda al futuro, promuovendo una cultura di tolleranza, dialogo e risoluzione non violenta dei conflitti”. Tra i progetti più significativi, l’Associazione promuove campagne di sensibilizzazione come “Stop Bombe Sui Civili“, nata per veicolare l’attenzione sul pericolo della guerra, per evidenziare che le guerre, anche quando sembrano concluse, continuano a causare vittime a distanza di anni, attraverso gli ordigni inesplosi. Una testimonianza di come i conflitti lascino ferite profonde e durature nella società. A livello europeo, l’ANVCG si batte per una maggiore cooperazione internazionale sui temi della bonifica degli ordigni e della tutela delle vittime civili, contribuendo attivamente alla costruzione della pace nei contesti post-bellici. Collabora anche con altre organizzazioni impegnate nell’educazione alla pace e nella cooperazione internazionale, credendo fermamente che le vittime, anche quelle civili abbiano un ruolo essenziale nei processi di riconciliazione e ricostruzione del tessuto sociale. Il messaggio che l’ANVCG vuole trasmettere è potente e attuale, dice, “la guerra non è mai una soluzione, nemmeno una delle possibili. I conflitti seminano morte e dolore anche tra coloro che non hanno alcuna responsabilità. Solo attraverso il dialogo, l’educazione e la memoria si può costruire una società più giusta e più pacifica”. Come afferma spesso Giovanni Lafirenze, “la guerra, purtroppo, non finisce mai completamente”.  Solo il lavoro instancabile di chi si impegna per la memoria e per imparare piuttosto a perseguire la pace può spezzare il circolo della violenza e donare alle nuove generazioni un futuro libero dalle atrocità del passato.

Francesco D’Astici, 3 Informatica A, Panetti-Pitagora, Bari

FotoFonte: https://bariseranews.it/2025/04/28/associazione-nazionale-vittime-civili-di-guerraun-ponte-tra-le-generazioni-per-non-dimenticare-e-costruire-un-futuro-di-pace/

EDUCAZIONE AL RISCHIO

Si raccomanda sempre di segnalare l’avvistamento di qualsiasi ordigno o presunto tale alle Forze dell’Ordine, evitando di toccare o muovere il manufatto dal punto dove è stato scoperto, al fine di consentire l’attivazione della corretta procedura di interdizione, rimozione e bonifica della zona nel pieno rispetto delle norme di sicurezza. E’ bene ricordare a chiunque dovesse imbattersi in oggetti che per forme e dimensione possano richiamare un ordigno esplosivo o parti di esso, che questi manufatti possono essere molto pericolosi e pertanto non devono essere toccati o manomessi in alcun modo, ma ne va denunciato immediatamente il ritrovamento, così da consentire l’intervento dei militari dell’Esercito al fine di ripristinare le condizioni di sicurezza del nostro territorio.

È importante ricordare che, in casi analoghi, è fondamentale evitare di avvicinarsi a congegni esplosivi per la loro potenziale pericolosità e informare immediatamente le Forze di Polizia

Valle d’AostaPiemonteLiguriaLombardia Trentino-Alto AdigeVeneto,

Friuli-Venezia GiuliaEmiliaRomagnaToscana UmbriaMarcheLazioAbruzzo,

MoliseCampaniaPugliaBasilicataCalabriaSiciliaSardegna

Egregi Editori, il portale biografia di una bomba è orientato ad evidenziare i pericoli causati da residuati bellici, ma l’aspetto più importate consiste nel non avere fini di lucro ma solo quello di diffondere la consapevolezza del rischio dei residuati bellici. Chiediamo scusa se preleviamo le foto dei vostri articoli, ma ci servono per contestualizzare le modalità del rinvenimento. Citeremo sempre fonte e autore della foto. Sicuri di una vostra comprensione vi ringraziamo in anticipo

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