Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Una bonifica bellica sistematica che fa acqua da tutte le parti

Categories: Editoriali

È sorprendente che la bonifica bellica sistematica in Italia, nonostante normative, riunioni su riunioni, non sempre contribuisca al rinvenimento delle bombe d’aereo. Non considerando granate d’artiglieria e altri residuati di vario peso e calibro, biografia di una bomba è testimone e memoria di una enorme cronologia di bombe d’aereo rinvenute durante lavori di scavi che non hanno incluso la bonifica bellica preventiva. Senza partire da lontano cito le tre bombe d’aereo rinvenute all’aeroporto di Ciampino (7 febbraio 2019). Nel caso dell’aeroporto romano non è necessario essere storici, docenti di storia contemporanea per intuire che un sito come Ciampino prima di muovere due sassi è indispensabile procedere alla bonifica preventiva. Altro strano caso è la bomba trovata a Fanzolo di Vedelago. È la stessa fonte (giornale) a spiegare che a trovare il residuato “sono stati alcuni operai di Rete Ferroviaria Italiana che stavano svolgendo dei lavori lungo la tratta”. Mi chiedo come è possibile che prima di scavare lungo un fascio di binari ferroviari non è stata chiesta la bonifica bellica? E le riunioni su riunioni portate a termine da addetti ai lavori a che servono? La bonifica bellica preventiva è una professione proiettata a salvaguardare la sicurezza di lavoratori e residenti, ma a trovare questi grossi ordigni sono sempre escavatoristi appartenenti a ditte edili.  L’ennesima replica si svolge ad Avellino il 7 settembre. Operai che lavorano per sistemare il torrente “Fenestrelle, trovano una bomba d’aereo. Anche in questo caso il giornalista della mia fonte alla notizia del rinvenimento abbina cenni storici che avrebbero reso obbligatorio includere nel progetto la bonifica sistematica.  Stesso discorso per il residuato bellico rinvenuto nei pressi dell’aeroporto di Palermo Cinisi. E in questo caso il caos è stato notevole.  E la bomba d’aereo di Bolzano? Rinvenuta tra Piazza Verdi e Ponte Loreto? A Bolzano non è stata chiesta la bonifica. Ancora una volta mi chiedo: leggi, normative, i numerosi capitoli scritti, riscritti e rivolti alla sicurezza non servono a nulla? E se la bomba di Bolzano fosse stata come quella di Fano, Ostiglia, Salerno e Fermo (Porto San Elpidio 2011), che sarebbe accaduto in città? Ma gli organi preposti a coordinare la sicurezza sul lavoro dove sono? E Le riunioni? Non sono servite a nulla!  E le inconcludenti riunioni non sono servite a nulla anche per il rinvenimento della bomba d’aereo trovata a Brindisi durante lavori di scavi effettuati nell’area “adiacente ai parcheggi della multisala Andromeda”. Forse gli addetti ai lavori non sono a conoscenza che i residuati bellici anche in Italia creano gravissime emergenze, finanche improvvise detonazioni e feriti (nel 2019 11 feriti). Concludendo, viviamo in un periodo storico che ignora i pericoli dei residuati bellici e tutto ciò a discapito dei lavoratori e dei residenti. Una bonifica bellica sistematica ignorata, che fa acqua da tutte le parti e del tutto screditata.

Giovanni Lafirenze

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