Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Sotto la sabbia c’è un arsenale della Guerra

Categories: Bonifica perché

di Alfredo Faetti

VADA. Il primo “bip” è arrivato due venerdì fa, quando era già buio. Un uomo era sulla spiaggia di Vada con il suo metal detector, in cerca di qualche prezioso o curiosità nascosta tra la sabbia, quando ha trovato qualcosa di ben più grosso. Incuriosito dal suo attrezzo che non la smetteva di suonare, l’uomo ha impugnato la pala per scoprire cosa si nascondeva là sotto e dopo neanche mezzo metro è saltata fuori una bomba. Allora ha chiamato subito le autorità, sicuro che la scoperta dovesse essere segnalata soprattutto per questioni di sicurezza, ma la sabbia aveva ancora molto da dare. Se ne sono accorti ieri gli artificieri del genio dei vigili del fuoco, che con l’aiuto dei mezzi pesanti hanno riportato alla luce decine di bombe inesplose, risalenti verosimilmente alla Seconda Guerra Mondiale. Il numero dei residui bellici basterebbe di per sé a suscitare un po’ di stupore, ma ancor più rilevante il fatto che questi esplosivi siano stati sistemati a suo tempo su questo tratto di costa: gli esperti infatti li hanno ritrovati a blocchi ben ordinati, uno accanto all’altro, induriti e compattati dalla spiaggia e dai decenni. E chissà quante centinaia di persone in tutto questo tempo hanno passeggiato sopra l’arsenale senza avere idea della sua esistenza. Siamo a Vada, nel tratto di spiaggia davanti al Cavalluccio Marino. È qui che l’uomo, due venerdì fa, ha fatto l’incredibile scoperta. Erano già le 23 quando il metal detector ha iniziato a suonare: in un primo momento ha creduto che stesse rivelando la linguetta di una lattina, ma lo strumento ha continuato a dire che c’era qualcos’altro. “Bip!”, “bip!”, “bip!”. Come un disco rotto, il metal detector ha invitato l’uomo a continuare a scavare, finché non è venuta fuori la testa di una bomba. Poi un’altra e un’altra ancora. Immediata è partita la telefonata alle forze dell’ordine, che hanno rimandato il sopralluogo al giorno dopo, quando sulla spiaggia vadese è arrivata la Capitaneria di porto. La zona segnalata dallo strumento è stata transennata con tanto di cartelli di pericolo, anche se poi già la domenica c’era gente al suo interno. Incoscienza che non è costata nulla a nessuno, ma viene da chiedersi se queste persone avrebbero comunque superato le transenne se avessero saputo da cosa volevano proteggere. La portata della scoperta nel suo complesso è stata realizzata ieri mattina, quando sono iniziate le operazioni di recupero degli artificieri dei vigili del fuoco sotto le indicazioni di Prefettura e Questura. La ruspa ha iniziato a spostare grandi quantità di sabbia e dopo un paio di metri sono saltati fuori i blocchi, a dimostrazione che quando queste bombe a Vada sono state lasciate a suo tempo con un preciso ordine. Cosa sia avvenuto dopo difficile saperlo. I residui bellici sono stati recuperati dalle forze dell’ordine intervenute, mentre la zona resta transennata in attesa di ulteriori verifiche e delle conclusive operazioni di bonifica del tratto. Lo stesso frequentato da centinaia di persone nel corso degli anni, custode di un arsenale che risale al secolo scorso. Foto-Fonte: http://iltirreno.gelocal.it/cecina/cronaca/2018/05/24/news/sotto-la-sabbia-c-e-un-arsenale-della-guerra-1.16872401

È importante ricordare che, in casi analoghi, è fondamentale evitare di avvicinarsi a congegni esplosivi per la loro potenziale pericolosità e informare immediatamente le Forze di Polizia.

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