Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Ritrovati i resti di un aereo abbattuto durante la guerra

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Serena Colecchia

A pochi chilometri da Castiglione Messer Marino sono spuntati pezzi della cabina di pilotaggio, parti del motore, frammenti di plexiglass, una parte dello stivale del pilota e altri resti di un aereo bimotore tedesco degli anni Quaranta. La segnalazione è arrivata da Mario Rinaldi, 29 anni, giovane architetto innamorato di storia, alla ricerca di informazioni su incidenti aeronautici avvenuti in Abruzzo durante la seconda guerra mondiale. Secondo la ricostruzione dell’Associazione History Hunters, specializzata nel recupero di reperti bellici, l’impatto risale all’8 gennaio del 1944, 75 anni fa. A bordo del velivolo tedesco Messerschmitt c’era il pilota Helmut Atzler e l’operatore radio Willi Ehrard, che partì alle ore 10 da Perugia per una ricognizione fotografica marittima sull’Adriatico: l’obiettivo della missione era quello di individuare navi mercantili alleate che si stavano avvicinando alla costa italiana. Quaranta minuti più tardi, mentre sorvolavano la città di Ortona a circa ventisettemila piedi, l’aereo fu improvvisamente attaccato da un aereo inglese, uno Spitfire, guidato dal tenente Robert Henderson, che riuscì a mettere fuori uso i due motori dell’aereo nemico. Il pilota tedesco non potè far altro che planare e tentare un atterraggio di emergenza: lui morì sul colpo, l’operatore radio invece riuscì a trascinarsi fuori dal relitto prima che le fiamme avvolgessero completamente l’aereo. Si rifugiò in una casa nelle vicinanze dove nascondersi per sottrarsi alla cattura delle truppe alleate che però non tardarono a scovarlo. Altri resti di aerei risalenti agli anni ’40 sono stati recuperati negli anni scorsi anche tra Tollo e Ortona, Roccaraso e Vacri. «La ricostruzione dello schianto è il frutto di uno studio dei libri di storia, degli avvenimenti, dei colloqui dove possibile, con anziani che hanno ricordi di quegli anni», dice Lamberto Mascitti, presidente degli History Hunters, «il nostro obiettivo è quello di esporre i reperti in un museo pubblico». Sulle tracce del velivolo tedesco anche Danilò, il nipote dell’operatore radio Willi Ehrhard, arrivato in Italia per reperire informazioni sul nonno. «Avevo intenzione di organizzare un incontro con la famiglia di Robert Handerson, responsabile dell’abbattimento del velivolo tedesco, ma si sono rifiutati», spiega Mario Rinaldi. «Ho sentito di recente Danilò e, sorpreso ed entusiasta, mi ha promesso che tornerà in Italia il prossimo anno per continuare la ricerca e per trovare il luogo di sepoltura del pilota Helmut Atzler, ad oggi ancora sconosciuto».

Foto-Fonte: http://www.ilcentro.it/chieti/ritrovati-i-resti-di-un-aereo-abbattuto-durante-la-guerra-1.2308582

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