Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

News

Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Rifugi anti-bombardamento dei civili ad Acquarola, ricostruiamo la loro storia

Categories: Bonifica perché

Esattamente 70 anni fa era un’estate torrida per Cesena: non
erano le temperature a preoccupare, ma le “precipitazioni”, quelle delle bombe
che piovevano dal cielo, le bombe della Seconda Guerra Mondiale. Il primo
bombardamento avvenne il 13 maggio 1944 alle ore 14,45 mentre l’ultimo, a città
oramai liberata, avvenne il giorno 11 dicembre 1944 ad opera dei tedeschi. In
totale ci furono 76 i bombardamenti e i mitragliamenti sulla città e 62 sul
forese, con 700 vittime e 1.800 feriti e mutilati. Per intenderci, un passaggio
dei bombardieri ogni 2-3 giorni, e a chi toccava, toccava.
Non stupisce quindi che per fuggire da quell’inferno la gente
sfollasse in campagna, si dileguasse dove non esistevano agglomerati di
abitazioni, sperando che prima o poi quell’incubo finisse. La gente si
nascondeva anche sotto terra, dove le bombe erano dei rimbombi di lontano e si
poteva passare qualche ora in tranquillità. Ad Acquarola, piccola frazione
lungo la via Garampa, a 5 chilometri da piazza del Popolo, ma già nel cuore
della collina, recentemente sono ritornati alla ribalta dei rifugi di civili
utilizzati durante il conflitto. Un dedalo di cunicoli nel tufo che nei decenni
scorsi sono stati utilizzati come teatro di giochi dai ragazzi del circondario.
Rifugi anti-bombardamento dei civili ad Acquarola, ricostruiamo la loro storia
„Come si vede dalle fotografie, una bassa apertura dà accesso
ad una rete di cunicoli che poi velocemente si elevano ad altezza d’uomo, con
varie diramazioni, per un totale di alcune centinaia di metri di lunghezza
nella collina. Sono presenti anche varie nicchie, per il deposito di oggetti e
di candele. Una presa d’aria è collegata ad un tombino stradale su via Garampa,
probabilmente per garantire il movimento forzato dall’aria, considerato che
durante la guerra qui potevano pervenire anche diverse centinaia di persone. Si
accede da una vallata ben visibile da via Garampa, ma l’accesso è in una zona
piuttosto impervia e potenzialmente pericolosa, così come la visita
“speleologica” è da evitare, perché non si possono escludere dei crolli. In
occasione dei 70 anni del momento più intenso, per Cesena, dell’ultimo conflitto
mondiale, forse, tale opera dell’uomo potrebbe essere adeguatamente valorizzata
e riscoperta. Intanto, CesenaToday.it sta raccogliendo informazioni su questi
cunicoli. Se sai qualcosa (un ricordo dei nonni) o se abiti nella zona, mandaci
le informazioni su questi rifugi quasi caduti nel dimenticatoio.

Fonte: http://www.cesenatoday.it/cronaca/rifugi-civili-acquarola-garampa-cesena-seconda-guerra-mondiale.html
cesenatoday.it Foto Davide Sapone

cesenatoday.it Foto Davide Sapone

cesenatoday.it Foto Davide Sapone

CondividiShare on FacebookShare on Google+Tweet about this on TwitterShare on LinkedIn

Lascia un commento