Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Residuati bellici, numeri inesatti e vicende dimenticate

Categories: Bonifica perché,Editoriali

Chiarito a tempo di record l’equivoco nato tra Biografia di Una bomba e il Dott. Michael Rech Sindaco del Comune di Folgaria il quale spiega che si è trattata di un’intervista telefonica, quindi soggetta a fraintendimenti (via telefono accade spesso) e che lui stesso riguardo al tema ordigni inesplosi pretende la massima attenzione e cautela, ma a distanza di qualche ora nascono due nuovi errori giornalistici. Ovviamente non è che cerco inutili polemiche, ma sul tema non posso che sperare in una minima attenzione dai cronisti che a turno scrivono sull’argomento. Il 9 febbraio da Bibione La Nuova Venezia lancia la notizia del rinvenimento in spiaggia di cinque ogive destinate a mitragliatrici trovate tra le dune da un residente. Anche in questo caso interviene il Sindaco con una snella affermazione: “Accanto all’ex poligono di tiro questi ritrovamenti non sono una sorpresa. Tuttavia se succedesse ancora consiglio di contattare il comando di Polizia Locale, per consegnare eventuali proiettili recuperati dalla sabbia, prima ancora di pubblicare foto su facebook o altri social”. Intanto chi trova residuati bellici non deve consegnare nulla, ma solo segnalare via telefono alle Autorità Portuali e di Pubblica Sicurezza. Magari anche in questo caso c’è un verbo buttato giù con la fretta di terminare il pezzo e sarebbe “Consegnare” e che va sostituito con segnalare, altrimenti chi legge se trova sul Tagliamento un residuato lo carica su un mezzo per consegnalo alla Polizia Locale. Le parole esatte esistono quindi utilizziamole. Stesso articolo altra anomalia del cronista: “A Lignano l’estate scorsa furono trovate due bombe rimaste inesplose. Si deve prestare attenzione, ma non c’è alcun motivo di allarmarsi”. A parte che a Lignano la scorsa estate le bombe trovate in spiaggia sono state 14, ciò che non comprendo in base a quale ricerca il cronista si è fermato a due rinvenimenti. Non ha voluto approfondire? Era stanco? Poi perché due e non tre o quattro? Infine è doveroso chiarire che il problema residuati bellici non nasce dall’ex Poligono citato dal Sindaco, ma da una piccola vicenda accaduta in quella zona del Tagliamento ancora oggi ricordata come prima guerra mondiale. In attesa di una spiegazione passiamo all’altro caso che giunge da Viterbo per mezzo di Tusciaweb: L’articolista spiega che una signora trova un residuato bellico nel campo di proprietà e in chiusura con grande scrupolo professionale il giornalista ricorda ai lettori l’ultimo rinvenimento di ordigni inesplosi (zona delle piscine Carletti), risale al dicembre del 2019. Non è vero, il giornalista è in errore. Il 18 gennaio 2020, bambini tra otto e dodici anni appartenenti a un gruppo scout di Vasanello all’interno del “cinema di don Mario” trovano tre bombe a mano risalenti alla seconda guerra mondiale. Già il cronista si è dimenticato della storia dei tre bambini, incredibile ma vero. Concludendo il pericolo dei residuati bellici a Bibione è l’ex polveriera, la guerra mondiale non è citata. Gli ordigni trovati la scorsa estate a Lignano sono due e la vicenda del gruppo scout è del tutto ignorata.

Giovanni Lafirenze

Foto: genova.reteluna.it

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