Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

POMARANCE. Ritrovata un bomba inesplosa della seconda guerra mondiale nel greto del fiume Cecina.

Categories: Bonifica perché

di Gianni Bianchi
Il residuato bellico è stato avvistato per caso da un abitante del posto a passeggio negli immediati pressi del corso d’acqua. Siamo a circa dieci minuti a piedi dalla località di Lebbino, situata a valle della strada comunale del Palagetto, a Pomarance, immersi nel verde di una macchia fitta, e a un tiro di schioppo dal bosco di Berignone. Un luogo abbastanza isolato. L’uomo, dopo aver riconosciuto quello strano oggetto adagiato sui ciottoli asciutti del greto del Cecina, ha segnalato il ritrovamento ai carabinieri della stazione di Pomarance, che hanno avviato le procedure per far intervenire quanto prima gli esperti di esplosivi del Genio Pontieri di Piacenza e mettere in sicurezza la zona. La bomba, ad occhio nudo, misura circa cinquanta centimetri di lunghezza, ha la spoletta inserita, ed è di forma cilindrica. Probabilmente è il proiettile di un mortaio da 80 millimetri. Durante la guerra, in quegli stessi luoghi in cui è stata rinvenuta la bomba si trovavano gli edifici della polveriera di Berignone. La polveriera, della Regia Marina Militare si trovava nei piani del fiume Cecina, tra il Ponte di Ferro (sulla attuale Sr 439) e Lebbino. Dopo l’8 settembre si occuparono della sorveglianza della polveriera le milizie repubblichine e militari dell’esercito tedesco. Nel primo pomeriggio del 14 aprile 1944 grosse formazioni di bombardieri anglo americani sorvolarono i cieli di Pomarance, quando alcuni caccia Spitfire si staccarono dalla loro formazione per gettarsi in picchiata sull’obbiettivo militare. Le baracche della polveriera, zeppe di tritolo e munizioni di vario genere, vennero crivellate e bombardate ripetutamente dai caccia della Raf e dell’aviazione americana. I “proiettili” della polveriera furono scaraventati, qua e là, lungo tutta la piana del Cecina. Un inferno, di cui fecero le spese anche civili che lavoravano nei campi vicini. Il grosso proiettile ritrovato, forse, giace sul greto del fiume da quel giorno. L’intervento degli artificieri sarà effettuato nella settimana successiva al Ferragosto, settant’anni, quattro mesi, qualche giorno e qualche ora dopo quel 14 aprile. Fonte: http://iltirreno.gelocal.it/pontedera/cronaca/2014/08/15/news/una-bomba-inesplosa-trovata-lungo-il-fiume-1.9766724

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