Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Piccoli martiri di Gorla, i fiori del consolato americano per i bambini uccisi dalle bombe

Categories: Editoriali

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di Giovanna Maria Fagnani

Un mazzo di fiori americano per i bambini di Gorla. Martedì mattina, alla commemorazione per i 76 anni dalla strage di Gorla – il bombardamento alleato che, per errore, colpì la scuola elementare Francesco Crispi, provocando la morte di 184 bimbi ed altre 19 persone, tra preside, bidelli e insegnanti – per la prima volta ha partecipato un rappresentante del Consolato americano. L’anno scorso, il sindaco Beppe Sala, partecipando alla commemorazione, aveva auspicato che dagli Usa arrivassero le scuse e, qualche giorno dopo, era arrivata una lettera di condoglianze. Martedì mattina, invece, alla messa nella chiesa di via Asiago con i sopravvissuti e i famigliari delle vittime, celebrata da don Angelo Bazzari, era presente anche il console con delega agli Affari Culturali, Anthony Deaton. Il console ha portato un mazzo di fiori bianchi al monumento che sorge in piazza Piccoli Martiri e poi ha parlato a lungo con tre dei sopravvissuti: Graziella Ghisalberti, Sergio Francescati, Giancarlo Novara. Graziella, 83 anni, da anni si batte come custode della memoria di quel giorno, in cui si salvò grazie alla maestra che, invece di farla scendere nel rifugio antiaereo, la rimandò a casa. Per le maestre e i piccoli nascosti nel rifugio, invece, non vi fu scampo perché una bomba centrò proprio la tromba delle scale. «La presenza del console è stato un atto importantissimo, che attendevamo da 76 anni. Si è definitivamente rotto il ghiaccio, speriamo che ora vogliano approfondire la nostra storia», dice Graziella. A inviare l’invito al console era stata Rossana Mondoni, dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra. I contatti sono cominciati l’anno scorso e si sono conclusi con una visita che nessuno dava per scontata. «È stata importantissima, perché occorre lavorare sulla riconciliazione come atto simbolico – dice Mondoni – Il monumento di Gorla è simbolo non solo di quella strage, ma anche di tutte le guerre in cui continuano a morire i bambini e quando muoiono i piccoli, la società viene meno».

Foto-Fonte: https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/20_ottobre_20/piccoli-martiri-gorla-fiori-consolato-americano-bambini-uccisi-bombe-f56dc56c-1306-11eb-85d0-55c1b589a562.shtml

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In Foto: La professoressa Rossana Mondoni Presidente ANVCG Milano e il console americano Anthony Deaton

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