Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Ordigni bellici nel mare del porto di Bari, c’era anche una granata. I sub della Marina al lavoro

Categories: Bonifica perché

ROMA – Un proiettile da 12 pollici americano, tre proiettili da 37 millimetri italiani, 246 colpi calibro 20/70 ed una granata d’artiglieria da 105 millimetri, tutti risalenti alla Seconda Guerra Mondiale. E’ quanto hanno trovato i palombari della Marina militare sul fondo del mare nel porto di Bari, a 50 metri dalle banchine dove ormeggiano le navi da crociera. Durante le operazioni di bonifica, è stata interdetta la navigazione in quel tratto di mare. Le operazioni di ricerca e rimozione si sono svolte per una settimana, dal 31 agosto a ieri, e hanno visto al lavoro i palombari del Gruppo operativo subacquei (Gos) del Comando subacquei ed incursori della Marina militare. Si è trattato di una delicata operazione subacquea nelle acque del porto di Bari, tesa a neutralizzare numerosi ordigni esplosivi residuati bellici. La società (Stes), incaricata di effettuare la ricerca di eventuali ordigni esplosivi sul fondale del porto di Bari durante le attività propedeutiche al dragaggio, ha segnalato la presenza di numerosi oggetti alla locale Capitaneria di Porto che, per motivi di sicurezza, ha provveduto ad interdire la navigazione in quel tratto di mare e ad informare la Prefettura di Bari che ha richiesto un intervento di bonifica d’urgenza al Gruppo operativo subacquei della Marina militare. I palombari della Marina militare distaccati presso il Nucleo sminamento difesa anti-mezzi insidiosi (Sdai) di Taranto si sono immersi a 50 metri dalle banchine dove ormeggiano le navi da crociera, su un fondale compreso tra i 9 ed i 15 metri, identificando e hanno rimosso un proiettile da 12 pollici americano, tre proiettili da 37 millimetri italiani, 246 colpi calibro 20/70 ed una granata d’artiglieria da 105 millimetri, tutti risalenti alla Seconda Guerra Mondiale. Gli ordigni sono stati quindi rimorchiati, tenendoli a distanza di sicurezza, fino a giungere in un’area individuata dall’Autorità marittima, dove sono state condotte le operazioni subacquee che ne hanno permesso il brillamento.

L’ANNO SCORSO RECUPERATI IN MARE 12.400 ORDIGNI BELLICI

Questo intervento, spiega una nota, rappresenta una delle tante attività che i Reparti subacquei della Marina conducono a salvaguardia della pubblica incolumità in moltissimi porti e coste italiane, svolgendo operazioni subacquee ad alto rischio volte a ripristinare le condizioni di sicurezza della balneabilità e della navigazione. Lo scorso anno i palombari della Marina militare hanno recuperato e distrutto un totale di 12.400 ordigni esplosivi residuati bellici, mentre dal 1 gennaio 2017 ne hanno già neutralizzati 16.011 dai mari, fiumi e laghi italiani, senza contare le migliaia di proiettili di calibro inferiore ai 12,7 mm che sono state rimosse.

I CONSIGLI PER I SUB: SE NE TROVATE NON TOCCATELI

Agli appassionati del mare, che con l’estate incrementano la loro attività subacquea ricreativa, si consiglia di non toccare assolutamente gli oggetti eventualmente rinvenuti che possano essere ritenuti pericolosi, la cui forma possa ricordare o meno un ordigno esplosivo o parti di esso. Quello che invece è doveroso fare, per l’incolumità di tutti, è di identificarne il sito di ritrovamento, fotografare l’ipotetico ordigno (qualora si abbia con se una macchina fotografica subacquea) e denunciarne immediatamente il rinvenimento alla locale Capitaneria di Porto o stazione dei Carabinieri, che richiederà l’intervento dei Palombari del Gruppo Operativo Subacquei di Comsubin al fine di ristabilire la fruibilità in piena sicurezza di quel tratto di mare.

Foto-Fonte: http://www.dire.it/07-09-2017/140177-ordigni-bellici-nel-mare-del-porto-di-bari-cera-anche-una-granata-i-sub-della-marina-al-lavoro/

Marine militaire, Palombari Nucleo SDAI de Tarente avec bombes de la Seconde Guerre mondiale

De 31 Août à 6 Septembre 2017, les Commandants Navals et les Commissars de la Marine Palombari (GOS) du Groupe d’opérations de Submarine ont mené une délicate opération sous-marine dans les eaux du port de Bari, visant à neutraliser de nombreux restes explosifs de guerre.

La société (STES), chargée d’explorer les engins explosifs sur le dos du port de Bari lors des activités de dragage, a signalé la présence de nombreux objets à la capitale locale de Porto qui, pour des raisons de sécurité, interceptant la navigation sur ce tronçon de mer et informant la préfecture de Bari demandant une réclamation urgente au groupe des opérations navales de la marine.

Le détachement de Palombari de la Marine au niveau de désarmement de la défense anti-déficience de Taranto (SDAI) a été plongé dans des mètres 50 des quais où des navires de croisière sont ornés, au fond des compteurs 9 et 15, identifiant et en supprimant la balle 1 du pouce américain 12, des balises 3 à partir de 37 mm italien, des traits 246 20 / 70 et de la grenade d’artillerie 1 105 mm, tous datant de la Seconde Guerre mondiale.

L’artillerie a ensuite été remorquée, en les gardant à distance de sécurité, jusqu’à atteindre une zone identifiée par l’Autorité maritime, où les opérations sous-marines qui ont permis le déchiquetage ont été effectuées.

Ce projet représente l’une des nombreuses activités que les ministères de la Marine Divers conduite pour protéger la sécurité publique dans de nombreux ports et côtes italiennes, effectuer des opérations sous-marines parfois à haut risque pour rétablir la sécurité de la baignade et la navigation.

L’année dernière, le Palombari Naval a récupéré et détruit un total de restes explosifs 12.400 de guerre et, par 1 Janvier 2017, ils ont déjà neutralisé 16.011 des mers, des rivières et des lacs italiens, sans compter les milliers de balles de moins que le 12,7 mm qui ont été enlevés.

Pour les amoureux de la mer, et l’été d’augmenter leurs activités de plongée récréative, nous devrions toucher absolument pas les objets ont fini par découvrir qu’ils peuvent être considérés comme dangereux, dont la forme peut se rappeler ou non un engin explosif ou des parties de celui-ci.

Ce qui est souhaitable à faire, c’est d’identifier le site de recherche, de photographier l’arme hypothétique (si vous avez une caméra de plongée avec elle) et signaler immédiatement l’arrivée à la capitale locale de Porto ou à la station du Carabinieri, qui nécessitera l’intervention du Palombari du Groupe d’opérations de plongée COMSUBIN afin de restaurer l’utilisabilité en toute sécurité de ce tronçon de mer.

Foto-Fonte: prpchannel.com

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