Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Ordigni bellici, 1 su 4 è ancora inesploso. La denuncia dell’associazione vittime di guerra

Categories: Bonifica perché

ROMA – “E’ inaccettabile che a distanza di quasi settant’anni dalla fine
de conflitto, la seconda guerra mondiale continui a mietere vittime”:
così Giuseppe Castronovo, presidente dell’associazione nazionale Vittime
civili di guerra, commenta la notizia del grave ferimento di tre
giovani adolescenti, causato sabato scorso dallo scoppio di un ordigno
della seconda guerra mondiale in provincia di Torino. Due dei ragazzi
rischiano di perdere la vista, mentre uno ha perso una mano. “Al Governo
ed in particolare al ministro dell’Istruzione – continua Castronovo –
chiedo di attivare idonee campagne di informazione e di prevenzione
nelle scuole, anche attraverso l’affissione dei manifesti utilizzati per
diversi anni dopo il conflitto, che rappresentavano graficamente i vari
tipi di ordigni bellici, affinché non venissero toccati per curiosità
dai minorenni”. Castronovo ricorda infatti che “la stragrande
maggioranza di questi tragici incidenti è avvenuta e continua ad
avvenire ai danni dei più giovani, a causa della difficoltà di questi
ultimi di distinguere gli ordigni bellici che, nella seconda guerra
mondiale, spesso venivano intenzionalmente camuffati da oggetti di uso
comune. Nel mio caso – riferisce Castronovo, oggi settantottenne e
rimasto cieco all’età di nove anni – la bomba che mi ha tolto la vista
aveva la forma di una penna d’oro”.

Il problema delle mine inesplose è tuttora “drammaticamente attuale –
riferisce il presidente dell’associazione – come dimostra anche la
recente approvazione della Legge 1 ottobre 2012,n.177 in materia di
sicurezza sul lavoro per la bonifica degli ordigni bellici. In Italia
ogni anno gli artificieri compiono circa tremila interventi per
disinnescare i residuati esplosivi della seconda guerra mondiale,con una
media di oltre otto al giorno. Nel corso del secondo conflitto
mondiale, Raf e Usaf sganciarono complessivamente sull’Italia un milione
di bombe,di cui si stima che circa il 10 per cento non deflagrò del
tutto.Questo significa che una bomba su quattro è ancora da recuperare.
Questa è l ‘ennesima prova – conclude Castronovo – di quanto sia ancora
necessario un serio lavoro di prevenzione, per impedire che quell’atroce
guerra produca altre vittime a distanza di tanti anni”

(7 marzo 2013)
Fonte:
 http://www.superabile.it/web/it/REGIONI/Piemonte/Zoom/info540385655.html

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