Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

L’amore di Han

Categories: Editoriali

Han, camionista sudcoreano, residente a Cheorwon, provincia di Gangwon è già in cantiere, parlotta con i suoi colleghi della bomba d’aereo rinvenuta il primo novembre a Seul. Per Han oggi è un giorno “particolare”, la sua donna, da giorni ricoverata in ospedale è diventata madre, lui padre di una magnifica bimba. Han non pensa ad altro, vuole terminare il compito affidatogli dal capo cantiere e correre in ospedale dalla sua donna, abbracciare, baciare sua figlia. Han, monta sul camion per recarsi in una cava della zona, caricare pietre e terra da riportare in cantiere. Involontariamente gli torna in mente la bomba di Seul e di rimando un incidente da mina avvenuto a Yanggu il sei aprile, dove perse un arto un suo collega di 54 anni. Han, ricorda l’amico ferito per l’esplosione della mina, si tranquillizza, perché il luogo in cui deve caricare terra è stato già certificato come bonificato. Il mezzo guidato da Han ha raggiunto la stradina che conduce in cava, il camion trabalza circondato dalla polvere che l’andatura rialza. Han, immagina la figlia stretta tra le braccia della moglie, sorride, è felice, ma l’emozione termina alla vista dei colleghi. Ad un tratto un boato travolge il camion, Han è schiacciato tra le lamiere del mezzo, è investito da schegge di vetro del parabrezza, dei finestrini, il corpo di Han è colpito da sassi infuocati, ad esplodere è stata una mina risalente alla guerra coreana. I colleghi lo soccorrono, la situazione è gravissima, Han sanguina dal viso, dal tronco, gli arti superiori si presentano martoriati. L’ambulanza giunge in tempo reale, Han non è cosciente, qualcuno dei presenti giura d’aver ascoltano Han, pronunciare i nomi di moglie e figlia. L’ambulanza corre, verso l’ospedale, Han nonostante i primi soccorsi, continua a perdere sangue. L’auto medica entra al pronto soccorso, Han è incosciente, non sa che in quello stesso ospedale, c’è sua moglie, sua figlia. I soccorritori, portano Han in sala operatoria, altri medici nel contempo assicurano all’infortunato altri aiuti. Dal viso insanguinato appare uno strano sorriso, è collasso, urla un medico. “Han, raggiunge la moglie, l’abbraccia, la sua donna accarezza il suo uomo”. È coma, replica un secondo medico, “Han siede accanto alla sua donna, stringe e bacia la sua bambina”. I medici in sala operatoria continuano ad medicare Han, ma per lui non c’è più nulla da compiere.  G.L.

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