Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

L’allarme bomba dopo settant’anni. Chiusa una strada

Categories: Bonifica perché

di Francesco Abiuso

VILLIMPENTA. Settant’anni e passa dalla Seconda Guerra Mondiale. E solo ora, a decenni di distanza dai bombardamenti che colpirono il Mantovano, un tratto di strada di Villimpenta viene chiuso al traffico di auto e pedoni, perché nel terreno sottostante potrebbero esserci alcuni ordigni inesplosi, lasciati cadere da qualche aereo. L’ordinanza è stata firmata martedì 6 dicembre dal commissario straordinario Mario Rosario Di Rubbo, che guida il Comune da quando lo scorso luglio il sindaco Simone Zaghini ha dato le proprie dimissioni. Dispone «con effetto immediato, a tutela della pubblica e privata incolumità, l’interdizione al transito (veicolare) e pedonale di un tratto di via Finiletto intercluso tra l’intersezione con via Circonvallazione e il numero civico 9». Nel documento si prevede anche la sistemazione di alcuni segnali stradali che impediscano l’accesso, ma nel tardo pomeriggio di ieri i cartelli non erano ancora stati messi. Ma riassumiamo la vicenda. La storia dei bombardamenti aerei che si accanirono anche su Villimpenta, come in tanti paesi del Mantovano, si tramandano da decenni. Così come il ricordo della presenza di ordigni inesplosi, seppelliti dal tempo ma non rimossi dal ricordo. Ma è solo nel maggio del 2013, racconta l’ordinanza, che alcuni cittadini vanno dai carabinieri di Castel d’Ario per segnalare la presunta presenza di bombe da aereo rimaste inesplose, poste in un terreno agricolo in località Finiletto. Scatta l’indagine, che coinvolge prima la Prefettura e poi il Comune. Nulla accade fino al marzo di quest’anno, quando il sindaco Zaghini vieta scavi e operazioni nel sottosuolo all’azienda nel cui terreno potrebbero essere cadute bombe, fin tanto che non si provveda alla bonifica. «Per quanto se ne sapeva tre anni fa – dice Zaghini – le presunte bombe erano in quel terreno». Ma la pratica avanza e la vicenda si fa complessa: il 24 novembre due «testi oculari» riferiscono la presunta presenza di ordigno bellico inesploso nella sede stradale, all’inizio di via Finiletto. Così il commissario, nel frattempo entrato in carica, decide di chiudere la via, cosa che ha già scatenato proteste tra i residenti: «Se chiudono la via, come faremo ad andare in piazza? Dovremo fare chilometri».

Foto-Fonte: http://gazzettadimantova.gelocal.it/mantova/cronaca/2016/12/07/news/l-allarme-bomba-dopo-settant-anni-chiusa-una-strada-1.14529418

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