Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

La Svizzera e i suoi residuati bellici

Categories: Editoriali,ultime

Svizzera, Berna, Oberland, Kandergrund, Mitholz

A proposito del deposito di munizioni da guerra celato in una montagna (Kandertal), con a valle il piccolo comune di Mitholz, oggi il Ministero della Difesa sta seriamente pensando di effettuare una bonifica del deposito militare realizzato prima del 1940 per rifornire le truppe elvetiche nel caso in cui la Svizzera avesse subito un’invasione. Nel dopoguerra, (1947) parte delle munizioni esplodono, nove le vittime. All’interno delle grotte ci sono Bombe d’aereo, granate, d’artiglieria, mine antiuomo, anticarro e tanto altro. Il Ministero dopo aver piazzato dei sensori che monitorizzano il sito, oggi ritengono che sia molto alto il rischio di una seconda esplosione, perciò sono al vaglio diversi progetti di bonifica bellica da eseguire sul sito. A confermate tutto ciò è il Ministro Viola Amherd. Unico problema consiste nella durata delle operazioni che dovrebbero avere fine nel 2031, quindi per i 170 residenti del Comune di Mitholz è prevista una prolungata evacuazione che potrebbe terminare dopo oltre 10 anni. I costi? miliardo di franchi che trasformati in valuta europea diventano più di 945 milioni di Euro e per esperienza questi costi di partenza potrebbero aumentare in maniera esponenziale nel corso dei lavori: imprevisti tecnici, problematiche ambientali e anche in caso di rinvenimento di munizioni a caricamento chimico. Non solo, In Svizzera grave è il problema dei residuati bellici affondati in laghi e fiumi. E stiamo parlando di uno Stato che durante le guerre mondiali è sempre stato neutrale e non dovrebbe conoscere il problema dei residuati bellici.

Giovanni Lafirenze

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