Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

La Gazzetta Del Mezzogiorno: Una discarica di bombe nascosta sotto i nostri piedi

Categories: Bonifica perché

 

di MASSIMO BRANCATI
Sotto i nostri piedi c’è un cimiterodi bombe e proiettili che risalgono alla seconda guerra mondiale. Un pericolo potenziale su cui occorre riflettere e agire per evitare di incrementare il numero di incidenti: solo nel 2013, infatti, sono rimaste ferite tredici persone che tra escursioni, lavori nei campi o nei cantieri si sono imbattute in questa eredità bellica sepolta da anni. L’associazione nazionale vittime civili di guerra, presieduta da Giuseppe Castronuovo, sta portando avanti in tutta Italia una campagna di sensibilizzazione sul tema, incontrando anche le scolaresche. Presto sarà anche in Basilicata, regione non certo immune da questo fenomeno (basta dare uno sguardo all’elenco dei ritrovamenti che pubblichiamo al lato). Lo sa bene anche Gianni Lafirenze, referente del settore bonifica bellica dell’associazione, che anni fa ha lavorato nel cantiere della strada Nerico-Muro Lucano, l’arteria del post-terremoto, «dove – ricorda – furono rinvenute munizioni sepolte. Si riteneva che quelle fossero state sotterrate da militari tedeschi in ritirata verso la fine della seconda guerra mondiale». Si scoprirono ordigni – sottolinea Lafirenze – anche durante i lavori di realizzazione della Fiat-Sata di San Nicola di Melfi: «Addirittura – aggiunge – nei pressi di Candela trovarono dei carri sotterrati con dentro delle munizioni.Un fatto analogo accadde a Capua, in provincia di Caserta, mentre nell’hinterland di Pordenone furono scoperti 103mila pezzi di vario calibro, bombe a mano, mortai e quant’altro » . Lafirenze spiega che tutti questi ritrovamenti non sono che una minima parte di ciò che è seppellito nell’intero territorio italiano: «Siamo di fronte -dice – ad una vera e propria emergenza da non sottovalutare. I residuati bellici possono far male anche a distanza di tanti anni e lo abbiamo ribadito in parlamento durante una serie di audizioni. Lo faremo di nuovo quest’anno a Montecitorio con esponenti dell’Esercito ed esperti». Insomma, l’Italia (ma il discorso potrebbe essere esteso a tutto il mondo) è una discarica bellica. Dal Mar Baltico al basso Adriatico è un pullulare di ordigni inesplosi: «Nel 1943 – evidenzia Lafirenze – in Puglia avevamo la base della 15esima forza aerea degli alleati: qui ci si sollevava per andare a bombardare altrove, anche al Nord Italia. Alla fine della guerra queste munizioni che fine hanno fatto? Dubito che gli americani se le siano portate negli Stati Uniti». Dove sono finite? Sotto terra, è ovvio. Un materiale esplodente e chimico che può procurare seri danni, anche sul fronte dell’inquinamento: «Ma quello dell’impatto ambientale – precisa Lafirenze – non è il vero problema. Ci sono altre cose che inquinano molto di più. Il tema è che ogni giorno una persona rischia di farsi male».
Dal 2006 a oggi sono stati trovati
in Basilicata oltre venti residuati
bellici. Per fortuna nessuno
è rimasto ferito. Il record dei
ritrovamenti spetta al cantiere di
Marinagri, a Policoro: in cinque
anni di lavoro per la realizzazione
del villaggio turistico sono stati
trovati quattro ordigni risalenti
alla seconda guerra mondiale. Si
tratta, in particolare, di granate da
35 a 105 millimetri. Ma ecco un
quadro dettagliato di cosa è stato
scoperto in questi ultimi nove anni.
27 DICEMBRE 2006 – I sommozzatori
della Marina militare
hanno scoperto ordigni bellici posti
a poche decine di metri dalla
costa di Maratea, ad una profondità
di circa 3, 4 metri.
2 AGOSTO 2007 -A Santa Maria
d’Irsi di Irsina, durante le operazioni
di spegnimento di un incendio,
gli uomini del Corpo forestale
dello Stato hanno ritrovato
un ordigno bellico risalente alla
seconda guerra mondiale.
8 NOVEMBRE 2007 – Un residuato
bellico inesploso della seconda
guerra mondiale è stato fatto
brillare nell’area del cantiere di
Marinagri dai militari dell’11°
Reggimento artificieri del Genio
guastatori di Foggia dell’E s e rc i t o.
15 GENNAIO 2008 -A «Torre
Mozza» di Policoro un escavatore
ha urtato con la sua «benna» una
bomba da mortaio, pare del tipo in
dotazione alla marina di sua maestà
britannica.
30 GENNAIO 2008 -A Pisticci,
in località San Gaetano, è stato
scoperto un ordigno bellico rinvenuto
durante una battuta di caccia.
Si tratta di un proiettile da
mortaio da mm. 105, inesploso, risalente
alla seconda guerra mondiale.
12 APRILE 2008 – Gli artificieri
dei carabinieri hanno fatto
brillare nella mattinata di ieri un
ordigno bellico rinvenuto nel territorio
di Filiano. Una granata da
artiglieria del calibro di 105 millimetri.
21 MARZO 2008 – Un ordigno
ella seconda guerra mondiale, di
circa un metro di lunghezza, è stato
ritrovato a Laurenzana, in contrada
Acqua dell’Orefice, dove sono
in corso i lavori di realizzazione
di una condotta del gas da Corleto
a Laurenzana (rete metano).
26 NOVEMBRE 2008 – Un ordigno
di artiglieria pesante è stato
fatto brillare dagli artificieri del
reparto operativo dei carabinieri
di Potenza. La bomba era in possesso
di un 80enne di Tramutola.
Ordigno di artiglieria pesante, calibro
105, della seconda guerra
mondiale.
4 FEBBRAIO 2009 – In località
Tascione, alveo Torrente Candela,
in nelle campagne di Rotondella,
rinvenuto un ordigno bellico inesploso,
tipo granata da mortaio,
risalente al secondo conflitto mondiale.
27 NOVERMBRE 2009 – A Vaglio
sono stati fatti esplodere due
ordigni bellici: una bomba a mano
di 10 cm e una bomba «illuminante
», ovvero un lacrimogeno da
fucile completamente ossidato.
8 GENNAIO 2011 – Nel fiume
Melandro a Vietri di Potenza, è
stato rinvenuto un grosso ordigno
della seconda guerra mondiale.
7 APRILE 2011 – Matera, nella
zona della Gravina è stata trovata
una bomba a mano della seconda
guerra mondiale. L’ordigno scoperto
da un escursionista nella zona
sottostante Porta Pistola.
31 LUGLIO 2013 – Una grossa
bomba inesplosa della seconda
guerra mondiale è stata rinvenuta
a Melfi in contrada Cervaro. Il proprietario
del fondo, mentre col
proprio trattore arava il terreno
per prepararlo alla semina, l’ara –
tro ha urtato l’ordigno facendolo
apparire in superficie. L’urto con
il grosso mezzo agricolo ha causato
la fuoruscita della spoletta
però senza farlo scoppiare. La
bomba è di 40 cm di lunghezza e
und iametro di 10.
10 SETTEMBRE 2013 – Una
bomba della seconda guerra mondiale
è stata trovata nel parco del
Pollino. Si tratta di un ordigno di
produzione tedesca scoperto in località
Pollinello, nel territorio di
Castrovillari.
12 DICEMBRE 2013 – A Rionero
è stato trovato un residuato
bellico inesploso durante un’escursione,
in una zona impervia.
È una granata d’artiglieria di nazionalità
italiana del calibro di 75
mm, contenente quasi un chilogrammo d’esplosivo
 Fonte: La Gazzetta Del Mezzogiono
Campagna sensibilizzazione
sul tema ordigni inesplosi promossa dall’ANVCG

 

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