Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Konta, i fiori di Anita

Categories: Bonifica perché,Editoriali,ultime

A Konta in India esplode altro Ied, è una bomba preparata con 10 Kg di sostanze detonanti posizionata in località Murliguda. Una bambina di 8 anni,  Anita Muchaki, abbandona la scuola a Konta per andare a trovare la madre, perché malata da più giorni. Sembrerebbe un racconto tratto dal libro cuore, ma così non è. Anita cammina, corre, si ferma, riprende il suo andare, vuole abbracciare la madre. Dopo qualche ora giunge a casa, forse la madre le sorride, in ogni caso la piccola decide di far uscire di casa la madre, la prende per mano ed insieme, lentamente, molto lentamente si avviano verso un stradina poco distante. La bambina sogna, vorrebbe donare alla madre tanta salute e un presente più dignitoso e privo di guerre. Probabilmente stesso desiderio della madre che avrebbe voluto per la figlia una vita priva di orrori. All’improvviso Anita vede al lato della stradina un albero fiorito, è distante, ma non importa. Corre verso la pianta, vuole spezzare dei rametti da donare alla madre. Anita salta, risalta, tenta di raggiunge i rametti rosa. La madre da lontano attende e sorride. Anita compie un poderoso sforzo riesce prendere il rametto desiderato. La madre nota lo sforzo, tra qualche istante riceverà i suoi fiori. Anita è ferma sotto l’albero, tra le mani quei profumati fiori simbolo di vita. Ad un tratto dall’albero cade la mina, l’Ied composto da 10 Kg d’esplosivo. La bomba non comprende buone intenzioni ed esplode,  dilaniando per sempre ogni sogno della grande piccola Anita

 

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