Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Incidente Via Nizza: gli operai dovranno anche seguire un corso per capire come intervenire in caso di rinvenimento di altri ordigni bellici

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Massimo Massenzio

L’ultimo incidente sul lavoro di un autunno «terribile» è avvenuto questa mattina (1 dicembre), a San Salvario, anche se si tratta di un caso davvero anomalo. Non unico, però, perché è già capitato durante le demolizioni di vecchi palazzi che un operaio venisse ferito dall’esplosione di un vecchio ordigno. Uno dei tanti residuati bellici conservati come trofei dopo la fine della Seconda guerra mondiale e poi dimenticati nelle cantine o in soffitta. Proprio quello che è successo nel cantiere di via Nizza 31 dove è in corso la ristrutturazione di uno edificio di tre piani. Tutti gli appartamenti sono vuoti e ieri i muratori hanno iniziato l’abbattimento della soletta sotto il tetto. Con ogni probabilità in un’intercapedine era stata nascosta una vecchia bomba a mano, arrugginita. La pala meccanica l’ha fatta cadere assieme agli altri detriti che sono stati calati nel cortile. Un operaio albanese di 22 anni ha notato quell’oggetto strano in mezzo alle macerie, l’ha raccolto e, quando si è accorto di avere in mano una granata, e l’ha lanciata immediatamente al suolo. L’ordigno era in cattivo stato di conservazione e l’impatto con l’asfalto ha provocato lo sganciamento della spoletta – recuperata poi dai carabinieri della stazione di San Salvario – e il conseguente innesco. Subito dopo l’esplosione: «C’è stato un boato – hanno raccontato gli altri muratori -. Ma pensavamo si fosse sganciato del materiale da una gru». I danni provocati dalla deflagrazione sono stati «contenuti», ma il 22enne è stato colpito alle gambe da diverse schegge ed è stato ricoverato in ospedale. Un’ambulanza del 118 l’ha trasportato al pronto soccorso del Mauriziano, ma fortunatamente le sue condizioni non sono gravi. Se l’è cavata con alcune lievi ferite che sono state medicate dal personale sanitario e dovrebbero guarire con qualche giorno di riposo. «Non sembrava una bomba, altrimenti non l’avrei mai raccolta», ha continuato a ripetere il giovane manovale ai soccorritori, arrivati in via Nizza assieme agli ispettori dello Spresal e ai carabinieri, che stanno cercando di far luce sull’insolito infortunio. Sul posto anche la pm Rossella Salvati che ha disposto il fermo amministrativo del cantiere in attesa che la bonifica degli artificieri venga completata. Gli operai dovranno anche seguire un corso per capire come intervenire in caso di rinvenimento di altri ordigni bellici, mentre i gli investigatori dell’Arma stanno cercando di risalire ai precedenti proprietari dell’alloggio all’ultimo piano per capire chi abbia nascosto una bomba nella soletta. Ma non sarà semplice.

Foto-Fonte: https://torino.corriere.it/notizie/cronaca/22_dicembre_01/torino-bomba-a-mano-esplode-in-un-cantiere-in-via-nizza-operaio-ferito-ff5e9b03-a0ee-4f63-8aa2-f5472a1daxlk.shtml?refresh_ce

È importante ricordare che, in casi analoghi, è fondamentale evitare di avvicinarsi a congegni esplosivi per la loro potenziale pericolosità e informare immediatamente le Forze di Polizia

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Egregi Editori, il portale biografia di una bomba è orientato ad evidenziare i pericoli causati da residuati bellici, ma l’aspetto più importate consiste nel non avere fini di lucro ma solo quello di diffondere la consapevolezza del rischio dei residuati bellici. Chiediamo scusa se preleviamo le foto dei vostri articoli, ma ci servono per contestualizzare le modalità del rinvenimento. Citeremo sempre fonte e autore della foto. Sicuri di una vostra comprensione vi ringraziamo in anticipo

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