Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

In casa proiettili di guerra, gradese assolto

Categories: Bonifica perché

Se un proiettile è inutilizzabile non può essere considerato alla pari
della detenzione di un’arma da guerra. Con una sentenza che l’avvocato
Roberto Cianci, difensore dell’imputato, dichiara essere oltre che
ragionevole anche innovativa, il Tribunale di Gorizia ha assolto un
giovane pescatore gradese, il ventiduenne Simone Corazza, che era stato
accusato di detenzione di armi da guerra. Un reato grave, punito con la
pena da un minimo di uno a un massimo di 8 anni di reclusione. Corazza
aveva rinvenuto, impigliati nelle reti da pesca, 8 bossoli e un
proiettile, e li aveva tenuti a casa come cimelio. Solo che i
carabinieri li avevano scoperti con la contestuale denuncia del
pescatore. Il proiettile e i bossoli in questione sono residuati bellici
della Seconda guerra mondiale in pessime condizioni (era specificato
anche nel capo d’imputazione) del tutto inutilizzabili e innocui. Al
termine del dibattimento il pubblico ministero aveva richiesto la
condanna del Corazza a un anno e due mesi di carcere, oltre a una pena
pecuniaria. Il Tribunale è stato, però, di diverso avviso, tanto da aver
ritenuto che il fatto non potesse costituire reato. «Il paradosso –
afferma l’avvocato Cianci – è che la detenzione di un bossolo o di un
proiettile cosiddetto da guerra, sebbene inutilizzabile, risulterebbe
punita con una pena da uno fino a 8 anni a fronte dei minimi 8 mesi di
reclusione previsti per la detenzione abusiva di un’arma comune quale,
in ipotesi, una funzionante pistola di piccolo calibro comunque di
letale potenzialità». Il Tribunale ha, invece, accolto la tesi difensiva
secondo cui il reato non può ipotizzarsi nel caso in cui sia esclusa
l’effettiva possibilità tecnica di un riutilizzo ovvero di utilizzo dei
bossoli o delle cartucce. «Tale circostanza – conclude il legale -, nel
caso specifico da chiunque percepibile e anche confermata dai
carabinieri che avevano proceduto al sequestro dei cimeli, ha indotto il
Tribunale ad assolvere l’imputato, ritenendo pure superflua la
subordinata richiesta di una consulenza balistica da me formulata».
(an.bo.)
Fonte:
 http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2013/05/26/news/in-casa-proiettili-di-guerra-gradese-assolto-1.7140638

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