Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Guerra? Non basta mai gridare: No!

Categories: Editoriali

Italo Interesse

Tre giorni fa ricorreva la quarta Giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo. Dal 2017 l’evento allunga l’elenco degli appuntamenti celebrativi del nostro Paese col secondo fine di promuovere secondo i principi dell’articolo 11 della Costituzione la cultura della pace e del ripudio della guerra. L’urgenza di quest’altra Giornata nasce da una elementare considerazione: I morti e i feriti della Grande Guerra furono per il 96% militari. Nel secondo conflitto le proporzioni quasi si invertirono: due terzi delle vittime erano civili. Con i conflitti attuali va pure peggio: tra morti e feriti, si contano nove civili su dieci. E ogni tre vittime, una è un bambino. A ciò vanno aggiunti i danni, ingentissimi, procurati da mine e residuati bellici. Stime recenti parlano di oltre 130.000 vittime, di cui 40.000 morti e 90.000 sopravvissuti con invalidità, cecità e mutilazioni di vario genere. Il 70% di questi innocenti appartiene alla popolazione civile e il 54% è costituito da bambini. E nei paesi più colpiti (Afghanistan, Mali, Myanmar, Nigeria, Siria e Ucraina) gli sfollati non possono nemmeno rientrare nei loro territori, resi inaccessibili da mine e da residuati bellici ancora non individuati e pronti ad esplodere. Dinanzi a numeri da emergenza umanitaria celebrare una giornata come quella del 1° febbraio assume i contorni dell’imperativo morale. Tornando all’evento di tre giorni fa, nel corso dello stesso – il tutto è avvenuto in streaming su Facebook – si è tenuta la premiazione del concorso nazionale per le scuole dal titolo “Dal sangue delle vittime delle guerre mondiali ad un’Europa promotrice di pace”, organizzato dall’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione (due le sezioni : video e testo scritto). Fa piacere considerare come nella circostanza la Puglia si sia più che ben distinta aggiudicandosi due premi e una menzione per i video e classificandosi terza nei racconti. Per la prima sezione si sono classificati al primo posto : Michela Maria Katia Peschechera, Nicolò Vurro, Nicola Del Giudice e Giacomo Napoletano dell’IISS “Sergio Cosmai” di Bisceglie ; al terzo posto : Andrea Franco del Liceo Statale “Enrico Fermi” di Canosa di Puglia : la menzione speciale è stata riconosciuta agli studenti Di Somma, Delle Noci, Favia, Ferrara, Losapio e Semeraro dell’Istituto Tecnico Tecnologico “Panetti-Pitagora” di Bari. Per la seconda sezione è arrivato terzo Paolo Giuseppe Maria Boccaccio del Liceo Statale “Enrico Fermi” di Canosa. Allo stesso concorso hanno poi partecipato altri Istituti pugliesi : ‘Panetti-Pitagora’, ‘Cirillo’, ‘Salvemini’ e ‘Giulio Cesare’ di Bari, ‘Casardi’ di Barletta, ‘A.Vespucci’ di Molfetta e ‘Alpi-Montale’ di Rutigliano.

Foto-Fonte: https://quotidianodibari.it/guerra-non-basta-mai-gridare-no/

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