Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Granate e bombe sotto le mattonelle nel giardino di Cecchetto. L’uomo resta grave: ha perso una mano e mezza carotide

Categories: Bonifica perché

di  Enzo Favero
MONTEBELLUNA. È sempre in prognosi riservata al Ca’ Foncello Stefano Cecchetto, il 44enne salumiere investito sabato scorso dalle schegge di un proietto da cannoncino esploso mentre lo stava smontando. Nella notte di sabato è stato sottoposto ad un intervento chirurgico durato fino alle 5 del mattino per togliere tutte le schegge che aveva nel corpo. Una in particolare ha reciso parzialmente la carotide: sarà necessaria la sua ricostruzione, quando le sue condizioni lo permetteranno. Ben poco da fare invece per la mano sinistra, letteralmente spappolata dallo scoppio. Quando l’uomo si rimetterà dovrà affrontare un altro processo per detenzione di ordigni bellici, che gli costerà probabilmente l’annullamento della condizionale che gli era stata concessa nel precedente processo e lo porterà a una condanna più pesante dei nove mesi già comminati, che sconterà probabilmente ai domiciliari anziché in carcere, nonostante il precedente di due anni fa, quando gli era scoppiato un proiettile in mano ed era dovuto ricorrere alle cure dei medici, e ne era seguita una perquisizione. Anche questa volta di materiale bellico i carabinieri e gli artificieri del terzo Reggimento Genio Guastatori di Udine ne hanno trovato tanto, anche sepolto in giardino, sotto le mattonelle. Alla fine i carabinieri della stazione di Montebelluna, coordinati dal luogotenente Salvatore Arcidiacono, e gli artificieri giunti da Udine hanno trovato tra garage e nascondiglio sotto le mattonelle in giardino una granata calibro 149 millimetri modello lungo, quattro granate calibro 140 millimetri modello corto, una granata calibro 120 millimetri, una cartuccia modelli “Very”, una bomba a mano modello “M16”. Insomma, un vero arsenale casalingo, che Stefano Cecchetto si era ricostruito negli ultimi due anni, visto che nel luglio del 2012 gli avevano già sequestrato quanto aveva di bellico in casa.
L’articolo completo sulla Tribuna in edicola martedì 8 luglio o in abbonamento digitale
Fonte: http://tribunatreviso.gelocal.it/cronaca/2014/07/08/news/caonada-un-arsenale-sepolto-tra-le-case-1.9560444
http://tribunatreviso.gelocal.it/

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