Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Gli artificieri fanno brillare un ordigno interrato a due metri di profondità. Risalgono alla seconda guerra mondiale

Categories: Bonifica perché

Questa mattina, mercoledì 9 ottobre, intorno alle 11.40, è stato fatto brillare l’ordigno bellico rinvenuto alcuni giorni fa nelle campagne volterrane nei pressi del Podere Castello durante i lavori di aratura di un terreno. Su disposizione della Prefettura di Pisa, competente in materia, hanno partecipato alle operazioni di bonifica due militari artificieri con qualifica EOD (Explosive Ordnance Disposal) ;del 2° Reggimento Genio Pontieri di Piacenza; due militari artificieri dell’8° Reparto CERIMANT (Centro Rifornimenti e Mantenimento) di Roma di stanza a Cecina; personale della Polizia di Stato in forza al Commissariato di Pubblica Sicurezza di Volterra; personale del Comitato Locale di Volterra della Croce Rossa Italiana presenti sul posto con ambulanza e medico del 118.Gli artificieri hanno riferito trattarsi di una grossa granata calibro 170 mm di fabbricazione tedesca, risalente alla 2° Guerra Mondiale, priva di spoletta ma con all’interno oltre 6 kg di tritolo ancora intatto. Date le dimensioni dell’ordigno – una dei più grossi calibri per cannone che l’esercito tedesco aveva in dotazione – è stato ritenuto necessario interrarlo a 2,5 metri di profondità, e nonostante ciò la deflagrazione ha creato un cratere di oltre 4 mt. di diametro in un terreno che, già di per sè, era molto appesantito dalle abbondanti piogge cadute fino a ieri. L’intervento, perfettamente riuscito, non ha arrecato nessun danno nè a cose nè tantomeno a persone o animali. Il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Volterra intende, nell’occasione, sensibilizzare tutta l’opinione pubblica a porre un’estrema attenzione verso questi manufatti, che – come in questo caso – dimostrano di essere terribilmente pericolosi alla stessa maniera di come lo erano quasi 70 anni fa. Un’esplosione del genere, se fosse avvenuta in superficie anzichè sotto 2 metri e mezzo di argilla zuppa d’acqua, avrebbe scaraventato schegge d’acciaio mortali fin oltre 500 metri di distanza. In caso di rinvenimento accidentale è pertanto assolutamente necessario allontanarsi immediatamente dal luogo ed avvertire subito le Forze dell’Ordine. Fonte: Polizia di Stato

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