Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Firenze, ritrovato in un giardino proiettile di mortaio della Seconda Guerra Mondiale

Categories: Bonifica perché

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Un nuovo ordigno bellico ritrovato a Firenze. È accaduto stamani, quando un proiettile da mortaio inesploso della Seconda Guerra Mondiale è stato ritrovato nella zona delle Cure vicino al torrente Mugnone. Il residuato bellico, secondo quanto si apprende, sarebbe emerso in un giardino privato. Sono intervenuti personale della questura e Vigili del Fuoco. L’area è stata messa in sicurezza in attesa dell’operazione di rimozione (Reggimento Genio FerrovieriComando Forze Operative Nord di Padova). La zona tra Ponte Rosso e Cure conobbe nell’agosto 1944 giorni di combattimenti tra le ultime retroguardie tedesche in ritirata e le truppe alleate in avanzamento verso la linea Gotica. Quella che è passata alla storia come la ‘Battaglia di Firenze’ continuò oltre l’11 agosto, con combattimenti in vari punti della città, dal centro alla periferia. La conquista della città da parte dei partigiani avvenne strada per strada, isolato per isolato, fino a creare una linea ideale che dalle Cascine arrivava fino all’Affrico, chiamata “Linea del Mugnone”, oltre la quale si attestarono i soldati tedeschi in ritirata, impegnando i partigiani in duri combattimenti che durarono fino alla fine del mese. Le varie formazioni partigiane si erano disposte in diverse zone operative: alcune andarono a presidiare la zona del centro, altre la zona di Porta al Prato e altre ancora la zona di Campo di Marte. Dovunque furono affiancate dalle Squadre di Azione Patriottica, le Sap, che fino a quel momento avevano operato in clandestinità; erano venute allo scoperto solo per essere d’appoggio ai partigiani durante l’insurrezione, pur disponendo di pochi mezzi e poche armi. Il cavalcavia di Viale Belfiore venne difeso dai tedeschi che tentarono anche di farlo esplodere; altri scontri si ebbero al Ponte al Pino. Lo stesso Ponte Roso venne minato come gli altri ponti cittadini, ma una parte rimase in piedi, tanto da essere usato per passare da via Bolognese ai viali di circonvallazione. La caccia ai franchi tiratori fu fatta strada per strada per mettere al sicuro la popolazione civile. Gli alleati passarono l’Arno il 13 agosto dopo avere chiesto copertura alle brigate partigiane già impegnate nei combattimenti che proseguirono fino al 31 agosto. La battaglia poté dirsi conclusa il 1º settembre del 1944, quando anche Fiesole e Sesto Fiorentino furono liberate. È questa la ragione per cui spesso a Firenze vengono ritrovati ordigni bellici: altri due, qualche settimana fa, il 2 aprile, risalenti probabilmente alla Seconda Guerra mondiale, sono stati ritrovati a Firenze sull’argine dell’Arno, sotto la passerella dell’Isolotto. Quella volta si è trattato di una spoletta di proiettile di artiglieria, di una bomba a mano Mk2 di fabbricazione americana, e di una bomba da mortaio, sempre di fabbricazione statunitense. I residuati sono stati presumibilmente trascinati dalla corrente fino all’altezza della passerella dell’Isolotto dove sono stati rinvenuti.

Foto-Fonte: https://www.lanazione.it/cronaca/firenze-ritrovato-in-un-giardino-proiettile-di-mortaio-della-seconda-guerra-mondiale-1.6435979

È importante ricordare che, in casi analoghi, è fondamentale evitare di avvicinarsi a congegni esplosivi per la loro potenziale pericolosità e informare immediatamente le Forze di Polizia

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