Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

«Fango e gloria» per il ministro

Categories: Bonifica perché

Maria Vittoria Adami
Si vede la stazione di Villafranca e quel reparto di soldati americani che scese dal treno, nel 1918, e imboccò corso Garibaldi. E poi gli interni del caffè Fantoni, che però nella storia inventata diventa «bar Maristella». 
Regala lunghi scorci della città, il film «Fango e gloria» proiettato giovedì pomeriggio al teatro Goldoni di Venezia, alla presenza del ministro della Difesa Roberta Pinotti. 
La pellicola, definito docufilm perché integra veri filmati storici a nuove scene, inaugura ufficialmente le celebrazioni per il centenario della Grande Guerra in Veneto. 
La Regione ha finanziato in parte il progetto della produzione romana che è di Maurizio Tedesco della Baires con l’istituto Luce-Cinecittà. I produttori hanno scelto il Veronese per girare quasi tutte le scene. La direzione della ricostruzione storica e delle ambientazioni, infatti, è stata affidata al documentarista scaligero Mauro Vittorio Quattrina che ha realizzato ex novo una trincea a Novezzina e per le scene interne ha optato per lo storico caffè Fantoni. Qui il protagonista, Mario, interpretato dal veronese Eugenio Francheschini, 22 anni, si incontra prima di partire per il fronte o durante le licenze con la fidanzata (Valentina Corti) e l’amico d’infanzia (Francesco Martino), anch’egli soldato arruolato però in marina.
Alla proiezione di giovedì, in anteprima mondiale, c’era anche Naldo Chiaramonte, figlio della proprietaria del caffè Maria Rosa Ciresola: «È stato emozionante e ci rende orgogliosi. Ci sono lunghe scene durante le quali i tre protagonisti si incontrano al Fantoni, che però è chiamato bar Maristella. Si vede bene la seconda sala e sullo sfondo la terza». 
Nei titoli di coda, si legge il ringraziamento alla famiglia villafranchese proprietaria del caffè. 
Ma quello che ha emozionato ancor più Chiaramonte e la moglie Francesca Balli, con lui al teatro Goldoni, è stato riconoscere Villafranca in alcuni frammenti di filmati storici: erano quelli relativi all’arrivo dei soldati americani del 332° reggimento fanteria nel 1918, guidato dal colonnello William Wallace. Spostato in Italia dopo la rotta di Caporetto, il reparto giunse a Villafranca, in treno, il 27 luglio del ’18, accolto dal calore della cittadinanza e dal sindaco Marcello Fantoni (allora proprietario del caffè). «Si menzionava il contributo americano alla Grande Guerra, ma si riconosce bene la nostra stazione e corso Garibaldi ancora alberato», conclude Chiaramonte. 
Il filmato, a Villafranca, fu proiettato nel 2011 durante la serata «Par no desmentegar Vilafranca». 
«Fango e gloria» è la storia inventata di Mario, ragazzo di vent’anni romagnolo chiamato alle armi nel 1915, che nell’idea del regista Leonardo Tiberi è il milite ignoto sepolto al Vittoriano, a Roma. Nel film, il protagonista muore nel giugno del 1918 sul Piave, nella battaglia del Solstizio, e la pellicola si conclude proprio con le immagini storiche vere del viaggio che il feretro del milite ignoto fece, nel 1921, da Aquileia alla capitale, viaggiando su un vagone ferroviario per tutta Italia. Il film integra infatti filmati storici dell’epoca, digitalizzati, colorati e sonorizzati, con 35 minuti di nuovo girato. Andrà anche in televisione in Francia sul canale «Histoire», di Tf1. Ha, infine, il patrocinio della Presidenza della Repubblica e del ministero della Difesa, che ha fornito anche alcuni militari per le scene di combattimento. Fonte: http://www.larena.it/stories/2597_villafranca/847819_fango_e_gloria_per_il_ministro/

larena.it

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