Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Dopo la piena, dall’Ombrone spunta una bomba della seconda guerra mondiale

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Grosseto

Francesca Ferri

Una delle missioni del gruppo canoisti dell’associazione Terramare Uisp è di prendersi cura dell’Ombrone, di monitorarlo e di segnalare cosa non va. Del resto la canoa offre un punto di vista privilegiato per osservare il fiume. E negli anni di segnalazioni ne sono state fatte, soprattutto di tanti rifiuti che, ahinoi, finiscono nell’acqua e sulle sponde. Nel 2015 sempre i canoisti di Terramare trovarono un’auto e nei giorni scorsi hanno raccolto 700 chili di rifiuti, per lo più manicotti e tubi neri per l’irrigazione dei campi, finiti in acqua con la piena dell’estate 2015 e risollevati dal fondo del fiume dalla recente piena.. Difficilmente, però, i canoisti immaginavano che si sarebbero ritrovati a tu per tu con una bomba lunga quasi quanto una delle loro canoe. Una bomba vera, risalente alla Seconda guerra mondiale. La scoperta l’hanno fatta ieri pomeriggio Fabio Dolci e Massimo Contri, che si stavano allenando con altri canoisti dalle parti di Sasso d’Ombrone. Scendendo il fiume, passato il ponte di Sasso d’Ombrone, subito sulla destra, in prossimità della casa dell’acqua Monteverdi, dove di solito i canoisti sbarcano o si imbarcano, Dolci e Contri hanno visto il profilo di un oggetto inconsueto, come di un grosso scaldabagno malridotto e arrugginito. Si sono avvicinati e lì la sorpresa: non era esattamente uno scaldabagno… «I nostri canoisti si sono subito resi conto che si trattava di un ordigno bellico – spiega Maurizio Zaccherotti di Terramare –. Abbiamo subito fatto la denuncia ai carabinieri che sono venuti per isolare l’area e chiamare gli specialisti». In zona non ci sono case, ma ci sono il ponte che conduce a Sasso d’Ombrone, il Castello di Monteverdi e un sito archeologico. «I carabinieri ritengono si tratti di un ordigno della Seconda guerra mondiale, come ce ne sono ancora tanti nelle campagne», spiega ancora Zaccherotti. Ma c’è un aspetto ancora più inquietante della vicenda. «Probabilmente la bomba non è affiorata dal letto del fiume – dice Zaccherotti – ma è stata scalzata dal sottosuolo di qualche campo invaso dalla piena e trascinata giù dalla corrente, prima di impigliarsi in questo punto. Insomma, è stata ben sballottata qua e là… Per questo, se lì per lì c’è stata sorpresa nel vederla, subito dopo è salita anche un po’ di preoccupazione». Del resto la bomba ha oltre settant’anni e il fatto che si sia fatta un “rafting” tra tronchi, legni, sponde e acque impetuose di un fiume in piena qualche timoruccio lo suscita. —

Foto-Fonte: https://iltirreno.gelocal.it/grosseto/cronaca/2019/12/01/news/dopo-la-piena-dall-ombrone-spunta-una-bomba-della-seconda-guerra-mondiale-1.38039567

È importante ricordare che, in casi analoghi, è fondamentale evitare di avvicinarsi a congegni esplosivi per la loro potenziale pericolosità e informare immediatamente le Forze di Polizia

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