Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

News

Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Disattivato un ordigno bellico nelle acque di Chioggia

Categories: Bonifica perché

VENEZIA Nella mattina di mercoledì è stato fatto brillare, a circa un miglio e mezzo al largo della costa di Sottomarina, un ordigno bellico recentemente rinvenuto nelle acque di Chioggia. L’allarme è stato dato dopo l’immersione da parte di un subacqueo sportivo che aveva segnalato l’oggetto, dalle sembianze di un cilindro sospetto. Nell’occasione il sub aveva informato tempestivamente la Capitaneria di Porto di Chioggia, che aveva emanato un’ordinanza di interdizione dell’area a tutte le attività nautiche e marittime. La Capitaneria ha quindi informato la Prefettura di Venezia, richiedendo l’intervento dei subacquei del «Nucleo S.D.A.I.» (Servizio Difesa Antimezzi Insidiosi) della Marina Militare che si occupa della disattivazione degli ordigni in mare. Il Nucleo S.D.A.I., dopo il primo sopralluogo di martedì pomeriggio per accertare la natura dell’oggetto, riconosciuto ordigno bellico risalente all’ultimo conflitto mondiale (nello specifico una carica di profondità contenente all’incirca Kg. 70 di tritolo), ha predisposto il suo brillamento. La Capitaneria, sulla base delle indicazioni degli specialisti del Nucleo S.D.A.I., ha individuato una vicina zona di mare idonea per il brillamento dell’ordigno, scelta anche in funzione del fondale fangoso per contenere al massimo i danni, emanando l’ordinanza di interdizione. Dalle 10 di mercoledì sono iniziate le operazioni, condotte dal Nucleo S.D.A.I. di Ancona, e coadiuvate da un gommone della Guardia Costiera di Chioggia. Dopo aver imbragato l’ordigno, si è proceduto al suo rimorchio a mezz’acqua fino al punto di brillamento. Qui, sorvegliata l’area interdetta per l’operazione grazie alla cornice di sicurezza garantita dalla Guardia Costiera, i sub del Nucleo S.D.A.I. hanno dapprima allontanato l’eventuale fauna marina presente nella zona attivando delle micro cariche, e quindi hanno proceduto al brillamento dell’ordigno con altre cariche esplosive, neutralizzando la potenziale minaccia. In caso di rinvenimento di oggetto che possa anche apparentemente sembrare un ordigno bellico avvisare la Capitaneria di Porto, al numero Blu «1530», . Subacquei, bagnanti diportisti o pescatori, in tal caso hanno il dovere di prendere nota dell’esatta posizione, meglio se mediante coordinate geografiche G.P.S., effettuare, se possibile delle fotografie dell’oggetto, e segnalarne la presenza, evitando di arrivare ad un contatto fisico con il presunto ordigno. Per ogni emergenza in mare, 24 ore su 24, è sempre attivo il numero Blu 1530, raggiungibile gratuitamente da telefonia fissa o mobile, che collega l’utente automaticamente alla Capitaneria di Porto territorialmente più vicina.

Foto-Fonte: https://corrieredelveneto.corriere.it/venezia-mestre/cronaca/18_giugno_13/disattivato-ordigno-bellico-acque-chioggia-e564c414-6f0b-11e8-be9f-6c2582eb5465.shtml

È importante ricordare che, in casi analoghi, è fondamentale evitare di avvicinarsi a congegni esplosivi per la loro potenziale pericolosità e informare immediatamente la Capitaneria di Porto

CondividiShare on FacebookShare on Google+Tweet about this on TwitterShare on LinkedIn